Regole più severe, la zona rossa scatta prima Veneto ed Emilia rischiano il giro di vite

Altro dpcm dal 16 gennaio. Non si uscirà dalle regioni se non per lavoro o urgenze. Stato d’emergenza almeno fino a marzo

di Alessandro Farruggia

Quello che entrerà in vigore dal 16 gennaio sarà un altro dpcm nel segno del giallo-arancione-rosso e improntato al rigore. I dati di ieri confermano l’allarme della cabina di regia: a causa dell’effetto Natale la pandemia è in risalita. Nelle ultime 24 ore sono stati 19.978 i nuovi casi di Coronavirus (contro i 17.533 di venerdì), mentre i decessi sono stati 483 (620 il giorno precedente). Il tasso di positività (contagiatitamponi totali), è sceso leggermente, collocandosi all’11,6% (-0,9%), ma resta alto. Le terapie intensive sono aumentate di 6 unità con 183 nuovi ingressi, i ricoverati con sintomi sono scesi di 53.

DOMANI IL VERTICE, MERCOLEDÌ TESTO PRONTO

Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha convocato per domani una riunione con Regioni, Anci e Upi sul nuovo dpcm con misure anti Covid che entrerà in vigore il 16 gennaio. Martedì si vedranno i capidelegazione e i ministri competenti. Il ministro della Salute mercoledì sarà in Parlamento per illustrare le linee guida del dpcm, che potrebbe andare in Cdm giovedì o venerdì.

REVISIONE

PARAMETRI INCIDENZA

Tema delicatissimo che preclude a nuove strette. Dopo aver rivisto la soglia dell’indice Rt, abbassandola a 1 per entrare in zona arancione (era a 1,25) e a 1,25 anziché a 1,5 per passare alla zona rossa, l’esecutivo punta ad accogliere la proposta dell’Iss, approvata dal Cts, di rivedere i parametri sull’incidenza dei casi, applicando automaticamente la zona rossa al raggiungimento della soglia dei 250 casi settimanali ogni centomila abitanti. Questo renderebbe molto più facile finire in zona rossa. Secondo i dati dell’ultimo monitoraggio il Veneto (a 454) e l’Emilia-Romagna (242) sarebbero zona rossa e la provincia di Bolzano (223), il Friuli (242), le Marche (201) e persino Puglia (178) e Lazio (160) non sarebbero troppo lontane, considerando che si attendono stime in peggioramento. Le Regioni sono perplesse sull’introduzione di un ulteriore giro di vite. L’automatismo del numero dei casi per 100mila abitanti, è il ragionamento che si sta facendo in queste ore fra gli amministratori, potrebbe finire per penalizzare le regioni che fanno il maggior numero di tamponi ed essere una sorta di disincentivo al contact tracing, ovvero fare meno tamponi, per trovare meno casi, per non finire in zona rossa. E non terrebbe conto, inoltre, della diversa organizzazione delle strutture ospedaliere sui vari territori.

STATO D’EMERGENZA PROROGATO

Scadeva a fine gennaio, sarà prorogato almeno fino a tutto marzo, se non fino a fine luglio.

CONFINI REGIONALI BLINDATI

Resta il divieto allo spostamento anche tra regioni gialle, se non per motivi di lavoro, salute e urgenza.

COPRIFUOCO CONFERMATO

Confermato, anche per le regioni gialle, il coprifuoco dalle 22 alle 5. Le Regioni vorrebbero spostarlo alle 23.

BAR E RISTORANTI, RESTANO LE RESTRIZIONI

In zona gialla ristoranti e bar saranno aperti al pubblico solo dalle 5 fino alle 18, con possibilità di fare asporto fino alle 24. Le Regioni sono perplesse e vorrebbero bar aperti almeno fino alle 20 e ristoranti fino alle 22.

WEEKEND BLINDATI

Probabile la conferma per tutto gennaio dei weekend arancioni. Spostamenti solo nel comune di residenza. Negozi aperti, bar e ristoranti chiusi

VISITE A PARENTI E AMICI

È aperta la discussione se confermare o meno la possibilità di muoversi una sola volta al giorno in massimo due persone per andare a trovare parenti e amici, nell’ambito della regione se gialla, solo in ambito comunale se arancione o rossa.

PISCINE E PALESTRE,

POCHI SPIRAGLI

Il ministro Spadafora preme per una riapertura di palestre e piscine dal 25 gennaio, con nuove linee guida, almeno per lezioni individuali. Molti ministri sono però contrari. Probabile la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio.

PICCOLI COMUNI

Confermata la deroga che consentite gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

SCUOLA

Per uniformale la situazione, dopo che le Regioni hanno deciso per loro contro, il Dpcm potrebbe posticipare al 1 febbraio il ritorno in classe degli studenti delle superiori. M5s contrario. Discussione aperta.

ZONE VERDIBIANCHE

Il governo potrebbe decidere l’introduzione di una zona verdebianca per le regioni un’incidenza del contagio di 50 abitanti per 100mila abitanti. Una simile ipotesi non è compatibile con l’attuale scenario epidemiologico, ma il prevederla, anche solo sulla carta, darebbe quantomeno una prospettiva di medio periodo. Cts favorevole.