Regista tv trovato morto in casa C’era sangue: si indaga per omicidio

Massimo Manni, 61 anni, lavorava per La7. Il corpo scoperto dalla sorella: la procura ha aperto un fascicolo

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Quando i soccorritori sono entrati nel suo appartamento, lui giaceva a terra in camera da letto, supino, con una ferita alla mano e una alla testa. Per medici e infermieri, accorsi nell’abitazione, non c’è stato altro da fare che constatare il decesso. Ora sta agli inquirenti capire che cosa sia potuto accadere in quella casa.

È giallo sulla morte del regista televisivo Massimo Manni, 61 anni, ritrovato l’altro giorno senza vita nel suo appartamento a Roma. A dare l’allarme la sorella che non riusciva a rintracciarlo. Sembra che i due avessero un appuntamento a cui il fratello, però, non si è presentato. Per entrare nell’abitazione in zona circonvallazione Clodia è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. La porta, infatti, era regolarmente chiusa. All’arrivo dei soccorsi purtroppo per l’uomo non c’era più nulla da fare.

Sul posto sono intervenuti i poliziotti delle volanti e gli agenti del commissariato Prati che ora indagano sull’accaduto. Nell’appartamento sono stati effettuati a lungo i rilievi dalla Scientifica. Gli investigatori hanno trovato tracce di sangue in casa, in particolare su un ventilatore della stanza dove c’era il corpo del regista.

La procura ha aperto un fascicolo per omicidio e il pm di turno, Francesco Saverio Musolino, ha disposto l’autopsia che si spera possa appurare le cause esatte del decesso. L’atto dovrebbe essere conferito in queste ore. La decisione della procura di procedere per omicidio sarebbe dovuta al fatto che la posizione del corpo potrebbe non essere compatibile con la caduta accidentale o legata a un malore improvviso. Al momento, però, non si escluderebbe nessuna pista.

Quando sono arrivati i soccorritori, la casa era in ordine, non sarebbero stati riscontrati segni di effrazione o altri elementi riconducibili a una colluttazione o all’ingresso di altre persone. Inoltre, non sono stati biglietti utili all’inchiesta. Tuttavia gli investigatori al momento non escludono nessuna pista, compresa quella del malore. In attesa dei risultati dell’autopsia, che potrebbero arrivare lunedì, la polizia sta ascoltando familiari e conoscenti del regista per ricostruire le sue ultime ore di vita e se possa aver avuto recentemente problemi con qualcuno. Più propensa a seguire l’ipotesi del malore è la sorella di Manni per la quale l’uomo "ha avuto un infarto e poi è caduto: escludo assolutamente l’omicidio".

Verranno sentiti anche i vicini di casa per capire se qualcuno abbia notato qualcosa di strano, sentito urla o litigi provenire dall’abitazione del regista. Chi lo conosceva racconta di una "situazione drammatica nella quale versava Manni negli ultimi tempi". L’uomo lavorava a La7 curando la regia di alcuni programmi di approfondimento. Tra le sue regie il ’Processo’ di Aldo Biscardi e le prime edizioni di ’Otto e mezzo’.

red. int.