Covid Regioni, colori e parametri non cambiano. Ma il Governo apre

Il ministro Boccia: "Confronto serve per Dpcm successivo". Fontana: "Tecnici decideranno modifiche e quali indicatori ridurre"

Attilio Fontana, governatore della Lombardia (Ansa)

Attilio Fontana, governatore della Lombardia (Ansa)

Roma, 19 novembre 2020 - La volontà del Governo è quella di mantenere i 21 parametri per la valutazione della situazione epidemiologica di una Regione fino al 3 dicembre, data in cui scade il Dpcm attualmente in vigore. Da venerdì fino a fine mese ci sarà un tavolo tecnico tra l'Istituto superiore di sanità, il ministero della Salute e le Regioni per valutare le "ulteriori ponderazioni e proposte delle Regioni". E' quanto emerge al termine dell'incontro fra Governo e Regioni. La riunione, alla quale hanno partecipato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro e i governatori delle Regioni, ha avuto come argomento di discussione gli indicatori attraverso i quali viene valutata l'epidemia da Covid-19 in ogni Regione e il conseguente inserimento in una zona più o meno a rischio (zone gialla, zona arancione o zona rossa).

Puglia, Piemonte e Lombardia non cambiano colore

Il bollettino del 19 novembre

Secondo quanto dichiarato da Attilio Fontana, presidente della Lombardia, "il Governo ha dato massima disponibilità ad affrontare ogni tipo discussione". Al Governo è stata rinnovato la richiesta di modifica dei 21 parametri in base ai quali vengono assegnate le zone per contenere il contagio. Fontana ha parlato in particolare di "disponibilità a un confronto" tra tecnici "sulla riduzione dei parametri" chiesta dalle Regioni. "C'è stata una disponibilità del ministro Boccia di sottoporre queste nostre osservazioni ai tecnici e decidere se ridurre e quali ridurre".

Il ministro Boccia ha aperto a modifiche su modifiche ai parametri, ma fino al 3 dicembre l'intelaiatura dei provvedimenti presi dal Governo non sarà modificata: "Lavoriamo insieme alle Regioni per il prossimo Dpcm - ha detto Boccia -, ma fino al 3 dicembre restano in vigore parametri e regole condivise, oggi in vigore. Serve chiarezza che abbiamo il dovere di garantire anche nel dibattito pubblico. Questo modello sta funzionando e regge sull'assunzione reciproca di responsabilità. Le proposte scientifiche della Conferenza delle Regioni saranno oggetto di un rigoroso confronto con il Prof. Brusaferro, il Prof. Rezza e i tecnici dell'Istituto Superiore di Sanità che valuteranno tutti i contributi con grande attenzione".

Dopo il vertice in videoconferenza, ha parlato anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "Valuto con favore la disponibilità data dal Governo ad accogliere la richiesta, avanzata all'unanimità dalla Conferenza delle Regioni, di rivedere i parametri di classificazione dei territori nel prossimo Dpcm. Il supporto dei tecnici è essenziale per delineare il quadro della situazione, ma la responsabilità finale delle scelte deve essere assunta dagli organi politici".

Soddisfatto anche Giovanni Toti, governatore della Liguria: "E' stata una riunione proficua. Prosegue il dialogo Governo-Regioni sulla verifica dei parametri".