Giovedì 18 Aprile 2024

Regioni contro il Gay Pride Stop anche dalla Lombardia

Lo scontro sull’utero in affitto continua a incendiare la polemica sul Roma Pride del 10 giugno a Roma, dopo la decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio. A spiegare la propria scelta è stato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, dicendo di essere pronto a tornare sui propri passi ma a una sola condizione: "Colamarino chieda scusa per la strumentalizzazione e la manipolazione, e immediatamente ridaremo il patrocinio. Ma non c’è spazio di mediazione per l’utero in affitto".

E dopo lo stop al patrocinio nel Lazio, ieri è arrivato anche il no della Lombardia, con la bocciatura in Consiglio regionale della mozione per delegare un rappresentante a partecipare al Pride di Milano. Stessa linea arriva dal Comune Gorizia, che ha già comunicato il diniego del patrocinio alla sfilata Lgbtq+. Nel Lazio, a levarsi contro Rocca, sono stati in molti. Se il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha lanciato l’hashtag, "revocate ‘sto carro", dal responsabile Diritti del Pd Alessandro Zan arrivano parole ancora più dure: "Rocca obbedisce ai diktat di Giorgia Meloni e di tutti quelli che puntano a trasformare l’Italia nell’Ungheria di Orban. Questa è omofobia di Stato", ha affermato il dem.