Covid, le regioni che potrebbero cambiare colore

Boccia: "Non escludo nuove regioni rosse". Tra queste ultime Liguria e Puglia, il Veneto in quella arancione. Ecco la road map con le date clou anche per eventuali ricollocamenti in basso

Una tenda della Protezione civile in piazza Duomo a Milano (Ansa)

Una tenda della Protezione civile in piazza Duomo a Milano (Ansa)

Roma 19 novembre 2020 - Domani sapremo. L'Iss presenterà al Cts e poi alla "cabina di regia" il report settmanale e il ministero della Salute, sentito Palazzo Chigi, deciderà su eventuali spostamenti delle regioni con conseguente cambio di colore.

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"Non escludo che possano esserci altre Regioni rosse nei prossimi giorni, dipendera' dalle azioni di monitoraggio che vengono fatte ogni settimana", ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia durante la trasmissione 'Oggi e' un altro giorno' su Rai 1. "La richiesta di alcune regioni rosse che chiedono di passare ad arancioni la comprendo - aveva avvertito sera il ministro della Salute Roberto Speranza - ma non dobbiamo avere fretta perche' il virus rischia di scappare di mano: siamo consapevoli che dobbiamo avere massima prudenza, dobbiamo rimettere sotto controllo la curva". 

 Al momento è possibile che Liguria e Puglia vengano elevate a zona rossa, ma il governatore pugliese Emiliano, in considerazione del fatto che la regione ha tassi molto differenti nelle varie provincie ha formalmente chiesto al governo che vengano portate zona rossa le provincie di Foggia e Barletta/Andria/Trani, mantenendo in zona arancione il resto della regione. Possibile anche che il Veneto diventi zona arancione, ma il governatore Zaia è decisamente contrario. Secondo alcune fonti anche la Basilicata potrebbe passare da arancione a rossa.Improbabile invece un pasaggio ad arancione di Lazio e Sardegna.

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I recenti miglioramenti dell'indice RT inducono molte regioni a chiedere un "ricollocamento" in basso nella scala delle misure restrittive. E' il caso della Lombardia e del Piemonte, che tecnicamente potrebbero diventare zona arancione il 20 novembre, ma per le quali il governo è orientato ad un'altra settimana di zona rossa, arrivando così al 27 novembre. Anche la Toscana potrebbe teoricamente tornare zona arancione il 27, ma con ogni probabilità il ministro della Salute si prendera, come per Piemonte e Lombardia, altri sette giorni di osservazione, arrivando al 4 dicembre. Per quella data dovrebbero passare ad arancione anche la Campania e la Calabria. Da notare che, visto che il 27 cade di venerdì, il governo potrebbe, per evitare un fine settimana  da "liberi tutti", posticipare il "declassamento" a lunedì 30. Per Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia, oggi in zona arancione, un ritorno in zona gialla, se i numeri lo consentiranno, è possibile dal 27 novembre (o 30 novembre se vale lo stesso criterio). Trattandosi di zone arancioni e non rosse potrebbe non essere richiesta la settimana aggiuntiva che ragionevolmente verrà invece applicata a Lombardia e Piemonte. 

"Tornare zona arancione _ ha detto Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte _ non e' una scelta, e' un automatismo. Noi abbiamo i numeri per essere in zona arancione. Dobbiamo tenere questi numeri per almeno 14 giorni, fino al 30 novembre. Ora l'Rt e' notevolmente sceso, siamo di poco sopra l'1". 

"Siamo entrati in zona rossa il 15 novembre _ ha ricordato il governatore della toscana Eugenio Giani _ , per tutto il territorio devono essere valutati 14 giorni. Alla fine di questi 14 giorni ci potremmo rendere conto che alcune aree del nostro territorio, segnatamente le province di Siena e Grosseto, presentano dati migliori e quindi potrebbero con un decreto del ministro della Sanita' tornare prima delle altre in zona arancione. Questo lo deve decidere il ministro e lo vedremo alla fine dei 14 giorni".

Come osserva Giani è infatti aperta l'opportunità di una possibile differenziazione per provincie. La cabina di regia valuterà se proporla non solo per la Puglia, come richiesto dal suo governatore, ma anche, dal 20 novembre, per la Lombardia (mantenendo zona rossa Milano, Como, Varese e Monza Brianza per 1 settimana in più) e il Piemonte (mantenendo Torino). Possibile anche una applicazione del criterio in Toscana, "liberando" dalla zona rossa Grosseto, Siena e forse Pisa dal 27 novembre, e rinviando il resto della regione alla settimana successiva.

Alcuni addetti ai lavori sono però preoccupati da cambiamenti a loro avviso troppo anticipati rispetto alle necessità di contenimento dell'epidemia. Tra loro il Virologo Fabrizio Pregliasco: "Credo debbano ancora definire i dati di discesa dal rosso al giallo, le modalita' vanno ben gestite perche' aprire i rubinetti un po' troppo velocemente e' pericoloso".

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