Referendum, quorum meno lontano La Camera chiede l’election day

Passa un ordine del giorno della Lega che punta sull’effetto traino delle comunali

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di Elena G. Polidori

ROMA

Sarà Election day di primavera con amministrative e referendum sulla giustizia? Potrebbe essere davvero così, almeno a giudicare dall’ordine del giorno, a firma Igor Iezzi (Lega) che la Camera ha approvato a larghissima maggioranza – 372 sì e sette no – inserito nella discussione per la conversione in legge del decreto Milleprorogh. L’Odg impegna il governo a "valutare di prevedere che le elezioni amministrative 2022 e i referendum sulla giustizia si svolgano in un’unica tornata".

L’Esecutivo non ha espresso un parere nel merito, rimettendosi al voto dell’assemblea. "La coincidenza del periodo dovrebbe portare il governo a optare per un ragionevole accorpamento delle rispettive date, in modo tale da facilitare la partecipazione popolare e, al contempo, semplificare le procedure e contenere i costi con un risparmio di circa 200 milioni di euro", si legge nell’atto di indirizzo.

La Lega spera che l’accorpamento faciliti il raggiungimento del quorum. All’inizio di giugno, infatti, dovrebbero tenersi anche le amministrative in circa mille comuni. I capoluoghi di provincia chiamati alle urne però sono solo 23, quasi tutti di medio-piccole dimensioni (Genova e Palermo le uniche grandi città). Per questo, soprattutto se i referendum venissero accorpati al turno di ballottaggio, è probabile che l’effetto traino non sarebbe sufficiente a raggiungere il quorum. Intanto il Carroccio chiama in causa la ministra dell’Interno: "Lamorgese scelga, si possono risparmiare un sacco di soldi".