Recovery fund Ue, resta il veto di Polonia e Ungheria. Von der Leyen: "Trovare soluzione"

La videoconferenza dei leader non sblocca il blocco di Morawiecki e Orban. Merkel: "Sondare tutte le opzioni possibili"

Il primo ministro ungherese Viktor Orban (Ansa)

Il primo ministro ungherese Viktor Orban (Ansa)

Roma, 19 novembre 2020 - Rimane lo stallo sul fronte del Recovery Fund. Sul tema del rispetto dello stato di diritto l'Ue non arretra. La videoconferenza dei leader dei paesi Ue non ha sbloccato il veto di Polonia e Ungheria. "Ungheria e Polonia hanno posto un veto alla decisione sul Recovery Fund e hanno detto chiaramente che non possono accettare la condizionalità sullo stato di diritto" così la cancelliera tedesca, Angela Merkel al termine della videoconferenza.

I leader di Polonia e Ungheria, Mateusz Morawiecki e Viktor Orban, continuano quindi a bloccare il provvedimento economico da 1.800 miliardi di euro. "Sulla condizionalità sullo stato di diritto - ha precisato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel - alcuni Paesi ritengono di non sostenere l'accordo trovato tra Parlamento e Consiglio. Continuiamo a lavorare per trovare un accordo".

Il negoziato andrà avanti a ritmo serrato dalla giornata di venerdì, sotto la regia della presidenza di turno tedesca, alla ricerca di una via d'uscita per liberare il bilancio 2021-2027 ed il Recovery Fund. "Non voglio fare speculazioni su come verrà risolta la questione con Ungheria e Polonia - ha detto ancora Merkel -, dobbiamo continuare a lavorare e sondare tutte le opzioni possibili. Siamo ancora all'inizio della questione".

"Abbiamo bisogno dell'intero pacchetto - ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen -. Consiglio e Parlamento hanno trovato un accordo ed è importante andare avanti per avere un bilancio e proteggere lo Stato di diritto". "Milioni di aziende e cittadini in Europa aspettano una risposta e continuiamo a lavorare duramente per arrivare presto ad un accordo", ha aggiunto von der Leyen.