Giovedì 18 Aprile 2024

Liste elettorali, il Pd cerca seggi per i cespugli alleati. Terzo polo, big a rischio

Oggi la giornata decisiva per i dem, convocata la direzione. Prime indiscrezioni: Fratoianni nell’uninominale a Pisa scalza Ceccanti. La Lega vorrebbe la giornalista Annalisa Chirico e l’attrice Hoara Borselli

Enrico Letta (Ansa)

Enrico Letta (Ansa)

La candidatura più ‘bombastica’ sarebbe quella dell’attrice Gina Lollobrigida (95 anni), lanciata dalla lista Italia Sovrana e Popolare di Rizzo e Ingroia. Ovviamente, è una boutade. Invece, non si candiderà il ministro Renato Brunetta, ma ora è pronto a "offrirle i suoi consigli" alla… Meloni. Ora, il guaio è che partiti e coalizioni, entro il prossimo 2122 agosto, date improrogabili, sono alle prese con un ‘risiko’ che rappresenta, a ogni elezione, la croce e delizia di leader, big, peones. I posti sono pochi (600) e, soprattutto, salgono o diminuiscono a seconda di chi vince le elezioni. Per i partiti uti singoli (M5s), e solo per alcune coalizioni (centrosinistra), il combinato disposto effetti del Rosatellum e riduzione del numero dei parlamentari rende il gioco ancor più complicato.

Centrodestra

FdI, grazie ai sondaggi, ha solo l’imbarazzo della scelta: porterà in Parlamento cento parlamentari, forse più. Stante la riconferma di tutti gli uscenti, ci saranno molte new entry della ‘società civile’, da Tremonti a Nordio a imprenditori e sportivi. In Lega e, soprattutto, Forza Italia bisogna cercare di non spaventare chi rischia di restare fuori. La Lega lancerà volti noti come Annalisa Chirico, giornalista, e Hoara Borselli, attrice, e, forse, l’ex pallavolista Luigi Mastrangelo.

Centrosinistra

"Nel partito c’è il caos, non sappiamo nulla…". Reagiscono così, a ieri sera, molti parlamentari. Non va meglio neppure per i big – tranne i ministri - anche per molti titolari di posizioni sicure, in teoria, dei partiti nanetti inglobati nel listone dem (Art. 1, Psi, Demos). Sicure sono solo le posizioni delle tre teste di lista (Speranza, Maraio, Ciani). Non va meglio per i i partiti fratelli – da IC di Di Maio e Tabacci a +Europa di Bonino fino a Verdi-SI di Bonelli e Fratoianni – che lottano per collegi blindati. La Direzione Pd è stata convocata oggi, a… Ferragosto. Ma i dirigenti di Toscana e Emilia-Romagna, protagonisti della lotta contro i "paracadutati", con i due segretari regionali, Bonafé e Tosiani, segnano punti. La Bonino non sarà candidata a Bologna, ma a Roma (Senato), Susanna Camusso non andrà a Firenze, ma in Campania (Senato), dove correrà Franceschini (Camera). Alla lista dei candidati della ‘Emilia rossa’ (Schlein, Cuppi, Zampa, Manca, Delrio), il Pd locale vuole aggiungere altre due donne: Enza Rando (Libera) e Oiudad Bakkali. Restano i nodi Bonelli, che può scalzare Cucchi, e Pierferdinando Casini, a Bologna. In Toscana, confermati i ‘paracadutisti’ alleati’: Fratoianni, Bonelli, Speranza e Della Vedova. E secondo le prime indiscrezioni Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, nell’Uninominale a Pisa potrebbe scalzare Stefano Ceccanti (Pd). Nel collegio di Roma 1 il Pd "non regalerà a Calenda la visibilità che spera", dice il Nazareno: Nicola Zingaretti sarà capolista, ma nel proporzionale, e l’avversario sarà Paolo Ciani.

Terzo polo

Si fa presto a dire Calenda e pure Renzi. Saranno candidati fino a 5 collegi nel listino proporzionale bloccato, in qualità di capolista. Dopo di loro – e al netto delle tre ministre (due ex di FI, Carfagna e Gelmini, e una di Iv, Bonetti), a loro volta pluri-candidate capolista, dati i numeri (6-8%) – tutti gli altri rischiano. Si cercherà di mettere in posti sicuri uomini forti di Azione (Richetti, Mazziotti, Costa, Cangini, Napoli, Masini) come di Iv (Rosato, Paita, Marattin, Nobili), ma per loro l’elezione rischia di diventare un terno al lotto.

I Cinquestelle

Il M5s terrà le sue Parlamentarie domani, ma nel caos. Azzurra Cancelleri, paventa una scissione (l’ennesima). Conte, rinunciato al nome nel simbolo, annuncia il voto, su SkyVote, pure di altri 18 super nomi. Sono 18 candidati (12 alla Camera, 6 al Senato), da piazzare in collegi blindati, i proporzionali. Dopo le accuse di Virginia Raggi e Alessandro Di Battista (esclusi dalle liste), il listino di Conte ha creato mille polemiche. I 5S hanno 165 parlamentari: sempre troppi, per un partito intorno all’8-10%. Conte salva solo i suoi: il ministro Patuanelli, i vicepresidenti Gubitosa, Ricciardi, Turco, Todde) e poche altre figure chiave (Baldino). In Campania 1, però, potrebbe materializzarsi il duello all’arma bianca tra Conte e Di Maio…