Venerdì 19 Aprile 2024

Razzisti e stupidi Avete il dottore, tenetevelo stretto

Massimo

Donelli

Scegliereste il medico per il colore dei capelli, la cravatta, il tono di voce? Oppure guardereste alla preparazione, il buonsenso, la professionalità? Direte che sono scemo a chiederlo. No, non sono scemo. E lo dimostra il fattaccio di Fagnano Olona (Varese) che vi raccontiamo in questa pagina: pazienti (più di uno, ahimè) che non vogliono essere visitati da un medico di colore, un “negher”, come lo appellano in dialetto. Ora, sarebbe facile prendere il turibolo del politicamente corretto e spargere nell’aria nuvole di sdegno unanime (e sacrosanto, per carità). Ma la faccenda è un po’ più complicata per essere catalogata solo alla voce razzismo. Soprattutto, esemplifica alla perfezione lo stato in cui versa la medicina italiana.

A Fagnano Olona dovrebbero baciarsi i gomiti per aver trovato un sostituto del dottore di medicina generale andato in pensione. In Italia, infatti, non ci facciamo mancare nulla, nemmeno i navigator. Ma siamo rimasti senza medici. Prima, tagliando i fondi che permettono ai neolaureati di specializzarsi diventando oculisti, ortopedici, radiologi e così via. Poi, trattando i pochi specializzati come pezze da piedi. Turni di lavoro infami. Paga ridicola. Responsabilità gigantesca. E la minaccia penale sempre lì, sulla testa, dove volteggiano avvocaticchi in cerca di parenti da inzigare per l’operazione non riuscita al 94enne cardiopatico, diabetico e con il sistema renale fuori uso.

Ergo: camici in fuga dal servizio sanitario nazionale verso compensi da favola in Svizzera, a Dubai, nella clinica dietro l’angolo. O (paradosso) in… ospedale: perché facendo i turnisti, portano a casa in tre giorni quanto guadagnavano in un mese.

Quindi altro che prendersela con il “negher”: tenerselo stretto, piuttosto. Ma poi, scusate, quei razzisti lì non hanno mai visto E.R. o Grey’s Anatomy? Che trogloditi!