Rave, il governo apre: "Sì alle modifiche, se sono costruttive Obiettivo è la legalità"

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Il decreto Rave può essere modificato. Lo ha detto il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi (foto), al termine di un incontro con Cgil, Cisl e Uil al Viminale. Apre alle modifiche anche la premier Giorgia Meloni in serata, durante la conferenza stampa che in serata ha seguito il consiglio dei ministri. "Se qualcuno ha un’idea per migliorare la norma – chiarisce Meloni – il Parlamento c’è per questo, purché le critiche non siano pretestuose". Ma la presidente del Consiglio difende anche il decreto su cui, spiega, "ho sentito dire di tutto, anche che noi vogliamo vietare le manifestazioni, ma questo è distante dalla mia storia e dalle mie convinzioni". Il senso della normativa, ragiona, è quello di "far rispettare le regole: chi vuole organizzare un rave o una festa può farlo rispettando le regole come fanno tutti i lavoratori".

Intanto il Pd con un blitz sfida la maggioranza e propone un subemendamento soppressivo che per essere esaminato deve ottenere però l’ok di tutti i gruppi. Da Fratelli d’Italia è subito arrivato "il no grazie" con Tommaso Foti, vicepresidente alla Camera. Forza Italia nei giorni scorsi, con Giorgio Mulè aveva aperto per prima a modifiche del testo. A sostenerlo invece così com’è è la Lega con il sottosegretario Nicola Molteni che parla persino di "rafforzarlo".