Venerdì 19 Aprile 2024

Esplosione di Ravanusa, il figlio del prof rimasto ucciso: "Così salverò i libri di papà"

Mario Carmina: "Sono più di 12mila volumi, ci vorrà tempo ma voglio recuperare il possibile". Il 28 aprile nuovi accertamenti dei periti sulle cause del disastro che provocò 10 vittime

Ravanusa (Agrigento), 18 aprile 2022 - Esplosione di Ravanusa, le ultime notizie ormai quattro mesi e mezzo dopo. Resta forte il ricordo delle nove vittime anzi dieci, perché il piccolo Samuele era pronto per venire al mondo. E resta forte la memoria del 'prof' Pietro Carmina che ha commosso anche Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica nel discorso di fine anno ricordò quel suo invito indimenticabile agli amatissimi studenti, "mordete la vita".

E mentre il 28 aprile si aggiungerà un altro tassello all'inchiesta con 10 indagati - accertamenti irripetibili e nuove analisi del terreno - Mario Carmina, 30 anni, il figlio del professore, rivela il progetto che più gli sta a cuore: recuperare la biblioteca sterminata del padre, "sono almeno 12mila volumi", tutti catologati con cura e amore in un file excel.

L'inchiesta

Sono dieci gli indagati nell'inchiesta aperta dalla procura di Agrigento con l'ipotesi di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo. Il 28 aprile, spiega l'avvocato Luigi Termini, che rappresenta proprio Mario Carmina, si terranno accertamenti irripetibili, nuove analisi sui tubi sequestrati e nel terreno per verificare la presenza o meno di gas, per capire da quanto tempo era lì, in che quantità. Prevista un'analisi gascromatografica. Ma il legale non si sbilancia: "Vedremo dove ci porteranno le indagini". Agli atti anche un video. Le telecamere di sorveglianza registrano il passaggio di un'auto poco prima della devastazione. Poi l'esplosione e la fuga di due donne che rimarranno miracolosamente illese.

Il professore di Mattarella

Tra le vittime dell'esplosione anche Pietro Carmina, 68 anni, e la moglie, Carmela Scibetta. Racconta l'avvocato: "Avevo l'onore di conoscere entrambi, per me erano come secondi genitori. Hanno sempre manifestato in vita quello che purtroppo si è conosciuto di loro solo dopo la morte. Abbiamo tutti un meraviglioso ricordo. E continueremo a tenercelo stretto".

Mario Carmina con i genitori, Pietro e Carmela
Mario Carmina con i genitori, Pietro e Carmela

Ravanusa, quel commiato del prof ai ragazzi: "Mordete la vita"

I libri da mettere in salvo

Mario Carmina ha un progetto nel cuore: recuperare la sterminata biblioteca del padre, finita sotto le macerie. Racconta: "Intanto l'obiettivo principale è di aspettare che inizino i lavori di messa in sicurezza dell'area. Ci sarà una ditta che si occuperà di ripulire tutto. Allora spero di poter cercare tutto quello che si può recuperare".

Qualche libro lo aveva già messo in salvo a gennaio, "quando ancora si poteva accedere, sono una decina di volumi in tutto. Ma è niente rispetto a tutto quello che papà teneva".

Pietro Carmina aveva una raccolta di oltre 12mila volumi, "di tutti i generi, dai libri di filosofia a quelli di Camilleri. Papà leggeva davvero di tutto. Dai thriller ai saggi politici. Nella sua biblioteca c'erano anche enciclopedie, ricordi d'infanzia. Lo potremmo definire un museo".

Il progetto

I libri, come l'insegnamento, erano la sua vita. "Ci teneva tantissimo alla sua biblioteca - conferma Mario Carmina -. E questo si vedeva da come catalogava i libri, da come teneva sott'occhio tutto quello che acquistava. Aveva messo per iscritto tutta la raccolta in un file excel. Il mio obiettivo è quello di recuperare più libri possibili, ripulirli perché saranno in condizioni pessime, conservarli e ricreare domani la sua biblioteca, quando avrò la possibilità di avere una casa mia. Mettere tutti i volumi salvati nello stesso ordine con cui li conservava papà. Ma non sarà una cosa breve, non sarà semplice. Parliamo di libri, mi chiedo in che condizioni saranno".

E sull'inchiesta? "Non voglio sbilanciarmi. Mi affido alla giustizia. Ho fiducia", risponde. Una parola rara.  Nello stile del prof.  Scriveva Pietro Carmina, nel commiato ai suoi studenti prima di andare in pensione: "Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha; non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi: infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non “adattatevi”, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa: voi non siete il futuro, siete il presente". 

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