Mercoledì 24 Aprile 2024

Quando Ratzinger diceva sì ai preti sposati

Da giovane teologo progressista, nel 1970 il futuro Benedetto XVI scrisse una lettera ai vescovi tedeschi per cambiare la legge sul celibato. La missiva è rimasta segreta per decenni

Il controverso libro "Dal profondo dei nostri cuori" (Ansa)

Il controverso libro "Dal profondo dei nostri cuori" (Ansa)

Città del Vaticano, 16 gennaio 2020 - Quando Ratzinger contestava il celibato obbligatorio dei preti. Non è un abbaglio, ma una verità, ancora poco nota, che racconta al meglio le tre vite di Benedetto XVI: il giovane teologo progressista, il custode dell’ortodossia cattolica poi Pontefice fustigatore del relativismo e infine il Papa emerito dalla autoimposta clausura. In queste giornate di passione per Ratzinger, tirato in ballo con un suo scritto nell’ultima crociata antibergogliana, stavolta contro una possibile apertura di Francesco all’ordinazione presbiterale di diaconi sposati in Amazzonia, merita di essere recuperata una lettera del 1970, firmata da nove teologi, fra i quali il futuro successore di Pietro, ai tempi 42enne.

Nella missiva i consulenti dell’episcopato tedesco avanzavano ai vescovi l’idea di una revisione del divieto di matrimonio. "Pieni di timor di Dio – si legge nel testo rimasto segreto per decenni – , poniamo la questione della situazione d’emergenza della Chiesa. I nostri ragionamenti riguardano la necessità urgente di una riflessione e di un approccio differenziato sulla legge del celibato della Chiesa. Siamo convinti che ciò sia necessario al più alto livello ecclesiastico". A chi avrebbe potuto avanzare dubbi sull’opportunità di un simile approfondimento, l’allora docente dell’università di Ratisbona, Rahner, Kasper e Lehmann (per citare gli altri principali firmatari) replicavano richiamando l’attenzione sui seminari vuoti, la solitudine dei preti e sulla perdita di riconoscimento del proprio ruolo in una società sessualizzata.

La lettera cadde nel vuoto, gli anni passarono, Ratzinger, complice il radicalismo crescente della sinistra cattolica, cambierà alcune posizioni. Come sul celibato (anche se nel 2009 da Papa riammise i pastori anglicani uxorati in rotta con Canterbury) che, nel contributo al libro del cardinale Sarah, il papa emerito afferma essere "indispensabile" nel sacerdozio. La tesi solleva qualche interrogativo, se posta a confronto col decreto conciliare Presbyterorum ordinis (1965). Un testo in cui si sostiene come "la perfetta e perpetua continenza (per la Chiesa il sesso è ammesso solo nelle nozze, ndr)... non è certamente richiesta dalla natura stessa del sacerdozio". Un documento che Ratzinger, perito al Vaticano II, contribuì a sviluppare.