Sabato 20 Aprile 2024

Istat: tra 50 anni in Italia ci saranno 11,5 milioni di abitanti in meno

L'ultimo rapporto prevede un nuovo calo demografico. Ecco la fotografia della futura popolazione italiana: nel 2050 il 35% sarà over 65. Saremo più anziani e più soli: aumenteranno i single e le coppie senza figli

Calo della natalità: sempre meno figli in Italia (Ansa)

Calo della natalità: sempre meno figli in Italia (Ansa)

Roma, 22 settembre 2022 - Unidici milioni di abitanti in meno in 50 anni. Il rapporto Istat sulla popolazione residente aggiornato al 2021 prevede un drastico calo demografico in Italia: da 59,2 milioni al 1 gennaio 2021 a 57,9 milioni nel 2030, a 54,2 milioni nel 2050 fino a 47,7 milioni nel 2070 (oltre un quinto in meno). Entro 10 anni in 4 Comuni su 5 è atteso un calo di popolazione, in 9 su 10 nel caso di zone rurali. Il 2049 è l'anno in cui i decessi potrebbero doppiare le nascite: 788mila contro 390mila. L'anno dopo in Italia quasi il 35% della popolazione (il 34,9%) sarà costituito da individui dai 65 anni in su. Nel 2021 era del 23,5%.  

Più anziani, più soli

La fotografia della futura società italiana che ci restituisce l'Istituto nazionale di statistica è desolante: non solo ci saranno più persone anziane, ma ci saranno anche più persone sole. Aumenteranno infatti i single, in termini relativi e assoluti: sono 10,2 milioni le persone destinate a vivere sole nel 2041 (erano 8,5 milioni nel 2021). Se già nel 2021 "la quota di persone sole di 65 anni e più rappresenta la metà di chi vive da solo - scrive l'Istat - nel 2041 raggiungerebbe il 60%". Nel 2021 tra gli uomini che vivono soli, circa uno su tre aveva più di 65 anni (32,3%) mentre tra le donne il rapporto saliva a oltre tre su cinque (63,1%). Negli anni le previsioni mostrano uno scenario in cui l'incidenza di uomini e donne di 65 anni e più nel complesso delle famiglie unipersonali aumenta sostanzialmente, per cui gli uomini arriverebbero nel 2041 a costituirne il 42,5% e le donne addirittura il 72,2%".

Più anziani e più anziani soli significa un maggiore  fabbisogno di assistenza, fa notare l'Istat, anche se la sopravvivenza più duratura potrebbe andare di pari passo con una migliore qualità della vita. 

Sempre meno figli

In crescita le famiglie "ma con un numero medio di componenti sempre più piccolo". Meno coppie senza figli: "Entro il 2041 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà", sottolinea l'Istat. "Il calo delle famiglie con nuclei deriva dalle conseguenze di lungo periodo delle dinamiche socio-demografiche in atto in Italia - si legge nel rapporto -. L'invecchiamento della popolazione, con l'aumento della speranza di vita, genera infatti un maggior numero di persone sole; il prolungato calo della natalità incrementa le persone senza figli, mentre l'aumento dell'instabilità coniugale, in seguito al maggior numero di scioglimenti di legami di coppia, determina un numero crescente di individui e genitori soli".

Il problema pensioni

L'aumento della popolazione anziana su quella complessiva avrà ripercussioni sulle politiche pensionistiche oltre che su quelle di protezione sociale. Serve sapere che il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) è destinato a diminuire: secondo le stime Inps passerà da circa 3:2 del 2021 a 1:1 nel 2050. 

Il Sud invecchia più velocemente

Il rapporto Istat evidenzia un marcato invecchiamento della popolazione del Mezzogiorno.  Al Sud l'età media dei suoi residenti passerà da 45 anni nel 2021 a 49,9 anni nel 2040, sopravanzando il Nord che raggiunge un'età media di 49,2 anni, partendo nell'anno base da un livello più alto, ossia 46,4 anni. Nel lungo termine, il Mezzogiorno rallenterebbe ma non fermerebbe il suo percorso.