di Marianna Vazzana Calci e pugni. Catenine e braccialetti strappati. Persino un piercing staccato da un sopracciglio. E poi cellulari rubati rompendo le tasche dei vestiti. Un’escalation di violenza culminata con il lancio di una bottiglia di vetro in pieno viso che ha procurato alla vittima uno sfregio permanente. Questo succedeva la sera dello scorso 2 ottobre a Milano, in largo Gavirate: in azione, un gruppo di infiltrati alla festa degli studenti del liceo scientifico Vittorio Veneto. Un caos che aveva fatto scattare diverse richieste di aiuto da parte di ragazzi terrorizzati e abitanti del quartiere, tanto da rendere necessario l’intervento della polizia sfociato in una prima denuncia. Ora, a distanza di 4 mesi, tre 17enni sono stati arrestati in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Milano sulla base dell’attività coordinata dal procuratore Ciro Cascone. Due, un italiano e un egiziano, sono finiti in un istituto penitenziario mentre il terzo, italiano, in una comunità: gli si contestano rapine aggravate, di aver causato uno sfregio permanente al volto, lesioni aggravate e furto. L’indagine, condotta dai poliziotti della squadra mobile della questura di Milano, guidati da Marco Calì, ha preso il via dopo l’intervento degli agenti del commissariato Bonola, in azione quella sera. Una prima vittima ha raccontato di aver visto un amico aggredito con un calcio frontale "di sfondamento" diretto all’addome. Nel frattempo, anche lui è diventato bersaglio: qualcuno ha cercato di rubargli cuffiette e telefono dalla tasca e, alla sua reazione, è scattato il pestaggio. Calci e pugni al volto, piercing strappato dal sopracciglio. Finito a terra, il giovane ha cercato faticosamente di rialzarsi ma è stato colpito in pieno viso con una bottiglia di whisky. Così ha perso i sensi, risvegliandosi grondante di sangue e senza il suo braccialetto d’argento al polso. ...
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