di Marianna Vazzana
La scusa di una sigaretta. La richiesta di qualche spicciolo. La supplica di una telefonata. Ma quelle che sembravano innocue domande poste da giovanissimi, per strada o alle fermate dei bus, erano solo l’inizio dell’incubo per la vittima di turno che in pochi secondi si ritrovava accerchiata, minacciata con un coltello, presa a pugni e calci poi derubata dalla baby gang che in pochi mesi ha terrorizzato i quartieri della periferia sud-est di Milano, in particolare Calvairate e Corvetto. La banda Z4, che sta per Zona 4, il Municipio di appartenenza, è stata smantellata: ieri i carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i minorenni nei confronti di 8 ragazzi tra i 12 e i 17 anni gravemente indiziati, a vario titolo e in concorso, di rapina e lesioni personali aggravate.
Su un totale di dieci indagati, tra cui tre ragazze, per sei è stata disposta la custodia cautelare in Istituti penali minorili (e due erano già ristretti), due sono stati sottoposti alla permanenza in casa e altrettanti non sono imputabili: un romeno, che ha compiuto 12 anni in ottobre, e una italiana della stessa età, nata a dicembre. Significa che lo scorso autunno, quando i raid contestati erano già realtà, aveva 11 anni. Ed erano i piccoli ad agganciare le vittime. Nel gruppo, tre sono italiani, due romeni e cinque italiani di seconda generazione, di origine nordafricana. E sette di loro avevano già precedenti di polizia per danneggiamenti, furti e rapine. Tutti residenti in palazzoni popolari, in un contesto difficile, senza modelli sani di riferimento, in cinque avevano abbandonato la scuola. Le indagini coordinate dalla procura presso il Tribunale per i minorenni di Milano e portate avanti dai carabinieri della Compagnia Milano Porta Monforte, guidati dal Maggiore Silvio Maria Ponzio, hanno consentito di accertare che i giovanissimi facevano leva sulla forza intimidatrice del gruppo e "assumendo atteggiamenti di assoluta spregiudicatezza e indifferenza alle regole più elementari della civile convivenza" avrebbero commesso, da ottobre 2021 a fine gennaio, anche con l’uso di armi da taglio, violente aggressioni e 14 tra rapine e colpi tentati ai danni di passanti che avvicinavano con banali pretesti nei parchi, sui mezzi pubblici, alle fermate o in luoghi di aggregazione. Minacciando e picchiando i malcapitati, riuscivano a sottrarre smartphone, altri oggetti di valore e soldi. In un caso hanno costretto un 21enne a prelevare 500 euro al bancomat. Puntandogli un coltellino lo avevano già spogliato del portafoglio e del suo iPhone 8, obbligandolo anche a rivelare il codice di sblocco.
E capitava spesso che i baby criminali intimassero di riferire loro tutti i codici, non solo dei cellulari ma anche delle carte di credito (in un caso, avendo i pin, erano riusciti a prelevare mille euro). Tra le vittime anche un 17enne preso a pugni in faccia e calci sulla schiena, salvato dall’intervento dalla cassiera di un supermercato. Alcuni ragazzini sono stati presi di mira in un campetto da basket: uno è stato colpito con una ginocchiata alla coscia sinistra perché si rifiutava di selezionare l’opzione "password dimenticata" e di consegnare alla gang il cellulare. Tra le storie c’è anche quella di una ragazzina aggredita in un parco da una banda perché “colpevole“ di essersi innamorata del giovane "sbagliato": lo stesso di cui si era invaghita una baby criminale del gruppo.