Giovedì 25 Aprile 2024

Raid ucraino in Russia, l’ira di Mosca Ma Kiev smentisce il contrattacco

Il Cremlino: "Depositi petroliferi di Belgorod colpiti da due elicotteri, l’offensiva peserà sui colloqui di pace"

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di Alessandro Farruggia

Ogni guerra ha i suoi misteri, ma quello di ieri – un audace attacco a un deposito di prodotti petroliferi in suolo russo, a Belgorod – è sorprendente, perché a confermarlo sono le presunte vittime, che teoricamente sono state beffate dal nemico, e a negarlo i presunti autori, che dovrebbero esserne orgogliosi.

IL BLITZ DEGLI ELICOTTERI

"Due elicotteri MI-24 ucraini – dicono i russi – sono entrati nello spazio aereo della Federazione Russa a un’altitudine estremamente bassa verso le 5 del mattino, ora di Mosca, il 1 aprile. Gli elicotteri ucraini hanno lanciato un attacco missilistico su un terminal di stoccaggio di petrolio civile situato alla periferia di Belgorod. Un certo numero di carri armati sono stati danneggiati e hanno preso fuoco dopo essere stati colpiti da missili". Sono esplosi 8 serbatoi, e l’incendio è stato spento solo a fine giornata. Tutti i residenti della zona sono stati evacuati e ci sono stati due feriti tra il personale. Un’azione da manuale, una beffa clamorosa. Ma di chi a danno di chi? Mosca è furiosa e il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, dice che questo "peserà sui colloqui di pace".

LA VERSIONE UCRAINA

Gli ucraini sono dapprima evasivi – il ministro degli Esteri Kuleba è cauto, "non posso confermarlo né smentirlo" dice – poi prendono sempre più le distanze. Il portavoce del ministero Oleksandr Motuzyanyk frena. Ma la smentita arriva in serata. "Per qualche motivo – ha affermato alla tv nazionale il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov – dicono che siamo stati noi, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà". La Casa Bianca tiene bordone all’Ucraina: "Qui c’è un solo aggressore e questo è il presidente Putin e l’esercito russo ai suoi ordini", ha detto la portavoce Jen Psaki, poco prima che Kiev negasse ogni responsabilità. Due le ipotesi: che l’azione sia frutto dell’ala più dura delle forze armate ucraine e il governo la consideri troppo estrema e dannosa per i negoziati e quindi la rinneghi. Ma c’è chi dice che l’azione potrebbe essere stata fatta dagli stessi russi per avere una scusa per procrastinare le trattative di pace. Comunque sia, per l’intelligence militare britannica l’attacco ha causato difficoltà alle truppe russe.

LA CONTROFFENSIVA

"Le forze ucraine hanno ripreso i villaggi di Sloboda e Lukashivka nel sud di Chernihiv e si sono posizionate lungo una delle principali vie di rifornimento tra la città e Kiev", dice l’intelligence britannica. Gli ucraini riprendono Bucha, a nord ovest della capitale, a sud avanzano verso Kherson, fanno indietreggiare di una decina di chilometri le colonne russe che si avvicinavano a Kryviyi Rih. Si combatte furiosamente anche in Donbass, e qui sono i russi ad attaccare e gli ucraini a difendersi. Prosegue la campagna missilistica di Mosca, che pure ieri ha colpito anche obiettivi civili. Bombardamenti russi su Chernihiv hanno distrutto il reparto di oncologia di un ospedale. Tre missili Iskander sono invece caduti su Odessa. Fallito l’ennesimo tentativo di evacuazione da Mariupol, con accuse reciproche, al solito.

ERDOGAN PREME SU PUTIN

La pressione su Putin perché fermi l’aggressione cresce, ma i russi prendono tempo. Ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nell’ennesima lunga telefonata con il presidente russo, ha nuovamente chiesto che i due contendenti si incontrino in Turchia per permettere una svolta negoziale che parecchi protagonisti, sia in Russia che Ucraina, considerano matura. Ma lo zar tace e sembra non essere ancora pronto a incontrare Zelensky. Il suo ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, è prudente ma possibilista: "L’Ucraina ha mostrato molta più comprensione sulla Crimea e il Donbass, ha promesso la neutralità" e, ha sottolineato, in queste ore che "la Russia sta preparando le sue risposte alle proposte ucraine fatte a Istanbul".

PREPARATI AL PEGGIO

Nel frattempo, gli Usa hanno fatto sapere che stanno fornendo all’Ucraina materiale nel caso la Russia usi armi chimiche: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.