di Alessandro Farruggia Ogni guerra ha i suoi misteri, ma quello di ieri – un audace attacco a un deposito di prodotti petroliferi in suolo russo, a Belgorod – è sorprendente, perché a confermarlo sono le presunte vittime, che teoricamente sono state beffate dal nemico, e a negarlo i presunti autori, che dovrebbero esserne orgogliosi. IL BLITZ DEGLI ELICOTTERI "Due elicotteri MI-24 ucraini – dicono i russi – sono entrati nello spazio aereo della Federazione Russa a un’altitudine estremamente bassa verso le 5 del mattino, ora di Mosca, il 1 aprile. Gli elicotteri ucraini hanno lanciato un attacco missilistico su un terminal di stoccaggio di petrolio civile situato alla periferia di Belgorod. Un certo numero di carri armati sono stati danneggiati e hanno preso fuoco dopo essere stati colpiti da missili". Sono esplosi 8 serbatoi, e l’incendio è stato spento solo a fine giornata. Tutti i residenti della zona sono stati evacuati e ci sono stati due feriti tra il personale. Un’azione da manuale, una beffa clamorosa. Ma di chi a danno di chi? Mosca è furiosa e il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, dice che questo "peserà sui colloqui di pace". LA VERSIONE UCRAINA Gli ucraini sono dapprima evasivi – il ministro degli Esteri Kuleba è cauto, "non posso confermarlo né smentirlo" dice – poi prendono sempre più le distanze. Il portavoce del ministero Oleksandr Motuzyanyk frena. Ma la smentita arriva in serata. "Per qualche motivo – ha affermato alla tv nazionale il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov – dicono che siamo stati noi, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà". La Casa Bianca tiene bordone all’Ucraina: "Qui c’è un solo aggressore e questo è il presidente Putin e l’esercito russo ai suoi ordini", ha detto la portavoce Jen Psaki, poco prima che Kiev negasse ogni ...
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