Mercoledì 24 Aprile 2024

Ragazzina si innamora dell’amica Umiliata e aggredita dai genitori

Cibo lanciato addosso, cellulare e scarpe nascosti, le mani strette al collo "Sei una figlia di m..."

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Bullizzata dai genitori perché aveva una relazione con un’altra ragazza, più grande. I maltrattamenti da parte della madre naturale e del marito sarebbero cominciati prima: fin dai tempi in cui la ragazzina frequentava le medie, il patrigno avrebbe mal sopportato la sua presenza, preferendo il figlio nato dalla storia con la madre. E a testimoniare la stato di abbandono psicologico e fisico cui sarebbe stata costretta c’è la testimonianza di una delle insegnanti, che ha riferito come la giovane arrivasse a scuola in condizioni "di disordine". È una storia drammatica quella che fa da sfondo al processo, in abbreviato, in cui i genitori della ragazza, oggi maggiorenne, devono rispondere di maltrattamenti. Atteggiamenti denigratori e umilianti che avrebbero raggiunto il culmine quando, tre anni fa, lei si innamora di un’altra ragazza conosciuta sui banchi dell’istituto tecnico. Madre e padre avrebbero provato a dissaduerla dal continuare la relazione, poi si sarebbero imposti, ad esempio sequestrandole il cellulare e nascondendole le scarpe in modo che non potesse uscire. Fino a quando, nell’agosto 2019, lei scappa e insieme all’amica va ai carabinieri di Treviso, dove la ragazza risiede, e denuncia tutto. Padre e madre, lui 45enne e lei 48enn sono comparsi di fronte al giudice per l’udienza preliminare Angelo Mascolo, che li ha ammessi all’abbreviato.

La vittima, figlia di una ragazza madre, è stata allevata dalla nonna. Fino a quando nella sua vita non entra quell’uomo. Poi la nascita del fratellastro, che, stando alla denuncia, rappresenta una sorta di spartiacque. Da quel momento infatti i rapporti tra lei e due genitori si fanno particolarmente tesi, tanto che la madre avrebbe deciso anche di portarla da uno psicologo. Ma è nel 2019, con la love story omosessuale, che la situazione precipita. "Sei una figlia di m..." le avrebbe detto in più di una occasione. In una occasione l’avrebbe anche presa per il collo, lasciandole dei segni evidenti. Poi il padre, saputo della denuncia, l’avrebbe umiliata, lanciandole addosso il cibo per schernirla.