La tragedia di Chiara. L'appello dei genitori: "La sua morte non sia vana"

La 24enne morta per choc anafilattico era affetta da una grave forma di allergia. "Bisogna parlare di più di queste patologie"

Chiara Ribechini

Chiara Ribechini

Pontedera (Pisa), 17 luglio 2018 -   Dopo la tragica morte per choc anafilattico della 24enne Chiara Ribechini, affetta da una grave forma allergica,  parlano i genitori.

"In questo momento vogliamo solo che la morte di Chiara non sia stata vana e per questo rivolgiamo un appello a tutti affinché di queste forme allergiche si parli senza reticenze o paure di discriminazioni", hanno detto all'Ansa, tramite il loro legale Francesca Zuccoli, Michela Bargagna e Massimo Ribechini.

La ragazza - che è morta domenica sera dopo la cena in un agriturismo -  era allergica fin dai primi anni di vita al latte, a tutti i suoi derivati e all'uovo e frequentava solo locali nei quali riponeva la sua piena fiducia, come appunto quello in cui ha mangiato domenica sera. "Non vogliamo entrare nel merito del caso specifico - sottolinea il legale a nome della famiglia - anche perché saranno le indagini a fare piena luce su quanto accaduto, vogliamo però dire a tutti che queste allergie sono sempre più diffuse ma purtroppo ancora molto sottovalutate, spesso anche da coloro che sono costretti a conviverci"

"Vogliamo invece dire all'opinione pubblica - prosegue il legale - che di queste patologie bisogna parlare di più, senza vergognarsene. Spesso coloro che ne soffrono vengono presi in giro o addirittura bullizzati e invece è necessario far conoscere le implicazioni per aumentare il grado di consapevolezza".

Massimo Ribechini e Michela Bargagna, però, non puntano il dito contro nessuno, men che meno sul ristorante dove è stata la loro figlia: "Il loro è un ragionamento generale - conclude l'avvocato Zuccoli - perché soprattutto per quanto riguarda le allergie alimentari è necessario lavorare di più sulla sicurezza anche dei locali, che devono avere attrezzature e cucine idonee per evitare il più possibile il rischio di contaminazioni tra singoli alimenti e materie prime lavorate. Non basta rendere pubblico l'elenco degli allergeni per sentirsi al sicuro. Insomma, il caso di Chiara, che ha saputo convivere con la sua allergia conducendo una vita piena e normale, può essere utile per il futuro perché questi drammi non si ripetano".

Intanto  è stato deciso che l'autopsia sul corpo della ragazza sarà effettuata domani.