Qui in Italia solo specchietti per le allodole

Massimo

Donelli

La via dell’inferno è lastricata di buoni propositi. Quella del Parlamento di specchietti per le allodole. Ossia, spiega la Treccani, azioni, comportamenti, atteggiamenti che hanno il fine di "attirare, allettare e ingannare le persone ingenue". Che cosa significa, infatti, candidare Domenico Modugno (1987, radicali)? O Gino Paoli (1987, comunisti)? O Gerry Scotti (1987, socialisti)? Un espediente, appunto, per catturare i voti degli elettori ingenui, senza curarsi troppo di mortificare l’eletto. Sentiamo lo zio Gerry: "Mi affidarono le questioni giovanili e io presi la cosa talmente sul serio che cominciai a tempestare la Camera di proposte. Rimasero tutte inascoltate. Così non mi ricandidai e tornai alla tv". Per sua e nostra fortuna, viste le ore simpatiche che ci ha regalato. Passando a destra, doppietta di Gabriella Carlucci (2001, Forza Italia, Udc) e triplete di Luca Barbareschi (2008, Popolo della Libertà, Futuro e Libertà, Gruppo misto).

Allargando, poi, all’Europa, come dimenticare gli onorevoli Lilli Gruber e Michele Santoro (2004, Ulivo)? Lei restò a Bruxelles per tutta la durata della legislatura. Lui si dimise dopo un anno per partecipare a Rockpolitik di Adriano Celentano. Insomma, nessuno che abbia potuto immaginare il percorso di Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti dal 1981 al 1989; Arnold Schwarzenegger, governatore della California dal 2003 al 2011; o Matthew McConaughey, favorito nella corsa a guidare il Texas. Solo uno show-man italiano ce l’ha fatta: Silvio Berlusconi. Ma quella è tutta un’altra storia…