Mercoledì 24 Aprile 2024

"Quello yacht è di Putin" Gli 007 Usa: ecco le prove

È a Marina di Carrara. Altro maxi panfilo ’congelato’ a Trieste

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Oltre 700 milioni di euro di beni congelati: la Guardia di Finanza ha bloccato una serie di beni presenti sul territorio italiano ad alcuni oligarchi russi considerati vicini a Vladimir Putin, così come è stato previsto dall’Unione Europea. Uno degli interventi più importanti è stato il congelamento del ‘Sailing yacht A’, imbarcazione del valore di 530 milioni di euro, progettata dall’archistar Philippe Starck e riconducibile all’oligarca russo Andrey Melnichenko. Il provvedimento è stato consegnato al comandante della nave, un europeo. Con il congelamento il bene non può lasciare il cantiere.

Intanto rimane il giallo del mega yacht Scheherazade, lungo 140 metri, valore stimato in 700 milioni di dollari, visibile dal porto di Marina di Carrara, che da giorni desta la curiosità di turisti, cittadini e anche del New York Times. Quest’ultimo ha ipotizzato che possa trattarsi di uno dei gioielli del presidente russo. In queste ore le agenzie di intelligence americana – secondo il Nyt – avrebbero trovato "i primi indizi" che sia riconducibile a Vladimir Putin. Il capitano del mega yacht, il britannico Guy Bennett-Pearce, si è limitato a smentire al quotidiano che lo Scheherazade sia di Putin o che vi abbia mai messo piede. Non ha escluso che il proprietario sia russo, ma ha sostenuto che non figura in alcuna lista di persone colpite dalle sanzioni. E poi si è rifiutato di dire altro sull’identità dell’armatore, citando un "accordo di non divulgazione a tenuta stagna".