Mercoledì 24 Aprile 2024

Quelli che restano inseparabili. L'amicizia è scritta nel destino

L'abbraccio di Gianluca Vialli e Roberto Mancini lo testimonia. Da Aristotele a Freud: i legami forti battono il tempo

Gianluca Vialli e Roberto Mancini

Gianluca Vialli e Roberto Mancini

La forza di un istante sta tutta in un abbraccio. Mancini e Vialli a Wembley, il gol, un’avventura cominciata tanti anni prima sui campi di calcio. L’amicizia è la parte migliore di ogni storia. Perché un amico capisce, condivide i tuoi interessi, ti stima, è accanto a te quando finisci nei guai. Non tradisce. L’amicizia tra Borsellino e Falcone era partita da lontano: bambini insieme alla Kalsa di Palermo, inseguendo proprio un pallone nei vicoli. Erano nati a sei mesi di distanza, sono morti uno 57 giorni dopo l’altro. Uniti da un destino tragico, come eroi greci sul campo di battaglia. Sotto le mura di Troia assediata, tremila anni fa toccò a Patroclo immolarsi in vece di Achille nell’Iliade.

Sconvolto dal suo sacrificio, il semidio imbraccia le armi per vendicarlo. Affronta e uccide Ettore, giustizia è fatta. Resta l’ultimo desiderio di Patroclo agonizzante, quello di una comune sepoltura: una sol’urna chiuda adunque le nostre ossa.

A volte gli amici si somigliano tanto da sembrare gemelli. E’ capitato a Oreste e Pilade, cugini della mitologia: battezzati con quei nomi – quasi una premonizione – i fratelli Del Buono sono stati entrambi giornalisti e scrittori. Inseparabili a prescindere dal grado di parentela. Allo stesso modo due giganti della letteratura, opposti eppure uguali: Truman Capote e Harper Lee. Lui estroverso e arrembante, lei pacata e riflessiva. Intrecciarono le loro vite alla scuola d’infanzia negli anni ‘30 e sulla macchina da scrivere: un vincolo cresciuto a sangue freddo, nel buio oltre la siepe di un paesino dell’Alabama.

E poi la premiata ditta Marx & Engels. Elaborarono un pensiero politico rivoluzionario tradotto nel Manifesto del partito comunista: filosofi, economisti, soprattutto sodali per quarant’anni. Il carrarmato e il lord inglese, il primo e il secondo violino dell’orchestra anticapitalista. Capaci di comporre le rispettive lacune senza invidie né gelosie: si fa così tra compagni. Loro lo erano. Che cos’è davvero l’amicizia? Una libera scelta per arrivare alla felicità, diceva Aristotele. Concetto sottoscritto da Epicuro e ampliato dai romani con un elemento aggiunto: la solidarietà. Interviene la psicologia nell’era moderna ad allargare i confini. Freud parla di io-pelle a proposito degli amici per la pelle: l’epidermide è sì un organo superficiale ma ha un’alta valenza psichica, vedi l’effetto benefico di una carezza rassicurante. Attenti però: nella società liquida – avverte Zygmunt Bauman – anche l’amicizia diventa precaria. Perché i legami forti richiedono cura e impegno. Tutto vero. L’età dell’innocenza e il passaggio all’età adulta lo testimoniano.

Harry Potter, Hermione e Ron a Hogwarts da una parte, il finale di Stand by me dall’altra: "Non ho più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni: Gesù, ma chi li ha?". Eppure anche dopo il vincolo rimane. Indissolubile. Il conte Mascetti, Perozzi, Melandri, Necchi e Sassaroli con le loro zingarate fuori tempo massimo resteranno in eterno gli Amici miei. Tutti per uno e uno per tutti come i tre moschettieri. Come Tom Sawyer e Huck Finn. Come E.T. e il piccolo Elliott. Ma il bello dell’amicizia è che non abita solo nel recinto maschile. Thelma & Louise hanno dimostrato che un’altra vita è possibile. Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda hanno tracciato in Sex and the city la strada dell’alternativa femminile allo spogliatoio dei maschi. I quali dal canto loro continuano a porsi la domanda chiave: si può scegliere una donna per amico? Oppure l’amicizia amorosa porta inevitabilmente a Harry ti presento Sally, con le conseguenze del caso? Comunque sia, la morale è perfettamente riassunta da Woody, il cowboy giocattolo di Toy Story: "E quando tutto sarà finito, il buon vecchio Buzz Lightyear mi farà compagnia. Fino all’infinito e oltre". Parola d’amico.