Venerdì 19 Aprile 2024

Quelle mani che tremano Come sta davvero Hanks?

Migration

di Barbara Berti

Potrebbe essere stata l’adrenalina del momento. O forse solo un po’ di stanchezza, anche se qualcuno azzarda malattie ben più gravi. Il tremore alla mano destra di Tom Hanks sta scatenando il panico tra i fan della star di Hollywood. L’attore 65enne sta partecipando alla promozione del biopic del regista Baz Luhrmann su Elvis (film in uscita il 22 giugno in Italia), che vede lo stesso Hanks nei panni di Tom Parker, il manager del cantante. E il tremore sospetto si è verificato durante una prima australiana a Gold Coast, non lontano da dove si sono svolte le riprese del film sulla vita dell’icona rock, lo scorso 4 giugno. Ma solo dopo la diffusione del video della serata, pubblicato dal Daily Mail, è emerso il particolare. All’evento, infatti, il divo si è presentato sul palco in grande forma, elegantissimo, sfoderando sorrisi e battute. A un certo punto, il protagonista di Forrest Gump ha preso la parola. "Non c’è posto migliore al mondo per girare un film che qui, sulla Gold Coast", ha dichiarato l’attore reggendo il microfono nella mano destra e tenendo la mano sinistra in tasca. Ma il due volte premio Oscar si è presto accorto che la mano stava tremando, così ha tentato di controllarla reggendo il microfono con entrambe le mani. Se la platea non si è accorta di nulla, è anche perché l’attore – da showman navigato – ha elargito complimenti alla location e alla gente del posto, conquistando valanghe di applausi; con la pubblicazione del video, tutti hanno notato il tremore interrogandosi su quale sia il reale stato di salute dell’attore che proprio in Australia, nel 2020, aveva contratto il Covid. Ora, alla vigilia dell’uscita del suo 52° film (ha già girato il 53°, Pinocchio di Robert Zemeckis, nel quale interpreta Geppetto) i fan si chiedono se sia malato.

Al momento nessun commento è arrivato da parte del diretto interessato, che nelle ultime ore ha invece fatto parlare di sé per alcune sorprendenti dichiarazioni, fra il cinico e l’autoironico, a proposito della trilogia sul Codice Da Vinci. "Oh mio Dio, quella era un’impresa commerciale. Quei sequel su Robert Langdon sono un mucchio di balle. Il Codice Da Vinci era una cavolata", ha dichiarato l’attore al New York Times a proposito dei tre film Il Codice Da Vinci (2006), Angeli e demoni (2009) e Inferno (2016), diretti da Ron Howard e basati sui romanzi di Dan Brown.