Quella fornitura che mette nei guai il governatore

Una fornitura che, secondo l’accusa, solo successivamente a un’intervista della trasmissione Report al governatore della Lombardia, Attilio Fontana , è stata trasformata in donazione. L’inchiesta, che vede nella bufera l’esponente della Lega, è quella relativa alla fornitura di 75 mila camici che la centrale regionale degli acquisti, Aria, ha affidato al cognato Fontana, Andrea Dini. Gli indagati nell’inchiesta, condotta dai pm Scalas, Furno e Filippini e coordinata dal aggiunto Maurizio Romanelli, sono quattro: Fontana, il cognato Dini, Bongiovanni e Schweigl. Le accuse ipotizzate, a vario titolo, sono di turbata libertà nella scelta del contraente e di frode nelle pubbliche forniture. Da quanto trapela dalle indagini,

sono più di 50 le "parole chiave" che il consulente tecnico della Procura di Milano dovrà cercare nella copia forense del contenuto dei telefoni della moglie del governatore Roberta Dini, degli assessori Raffaele Cattaneo e Davide Caparini e di altre persone, anche dello staff della presidenza della Regione. È quanto emerge dall’atto con cui ieri è stato conferito l’incarico all’esperto nell’ambito dell’inchiesta sul caso camici.