Mercoledì 24 Aprile 2024

"Quel prof ci ha molestato E continua a insegnare"

La denuncia delle studentesse: anni di inferno, mai protette dalla scuola. Il docente scriveva sui social: "Sei stupenda, fisserò il tuo vestito all’esame"

Migration

di Laura Valdesi

"Posso dirti che sei particolarmente stupenda?". E ancora: "Non vedo l’ora di guardare il tuo vestito all’esame. Non sentirti in imbarazzo, non ti staccherò gli occhi di dosso. Tesoro mio dolce". E dopo che la studentessa aveva sostenuto la maturità: "Meno male venerdì ti rivedo. Avrei voluto farti una foto, ma era complicato". Solo alcuni degli apprezzamenti fatti in privato sui social da un insegnante del liceo artistico Buoninsegna di Siena a una ormai ex studentessa che ora frequenta l’università. "Gli apprezzamenti sessuali espliciti anche durante le interrogazioni, gesti e contatti fisici equivoci, commenti continui alle sue foto su Instagram, continuavano a farla stare male. Insonnia, disturbi dell’alimentazione, anche problemi di rendimento scolastico. Così ha deciso di rivolgersi all’Associazione ’Donna chiama donna’ che tutela contro le violenze non per denunciare il docente ma per trovare il modo di impedire che altre ragazze continuassero a subire quelle attenzioni", spiega l’avvocato Claudia Bini.

Un dolore e un disagio già denunciati da alcune studentesse in un video di 3 minuti e mezzo del novembre 2020 sui social dove, senza fare accuse specifiche al docente, si raccontava la violenza verbale e psicologica che si celava dietro espressioni di apparente apprezzamento sessuale esplicito, volgare e minacciosio noto come ’catcalling’. "Non dirmi sensuale, non dirmi tesoro, non fischiarmi, non toccarmi", alcune frasi del filmato. Poi la mail del 27 gennaio scorso inviata dall’avvocato Bini alla dirigente scolastica, alla direzione regionale e provinciale della pubblica istruzione. Si denunciava "che il docente aveva comportamenti sessualmente molesti con le studentesse". Non solo quella che si è esposta ma un altro gruppetto che con lei a dicembre si è rivolto a ’Donna chiama donna’. E’ arrivata poi una lettera firmata da 49 liceali, fra cui alcuni maschi, per chiedere provvedimenti sul caso. La preside non poteva che inviare tutto alla procura. Già ascoltata la ex studentessa, qualche settimana fa. "Il professore non è ad ora indagato, né ha ricevuto avvisi di garanzia. Contesta ogni addebito, in quei messaggi non c’era malizia ma erano frutto del rapporto di cordialità e disponibilità esistente nella scuola fra insegnanti e studenti. Di più: non ha mai utilizzato il suo ruolo per minacciare o intimorire gli allievi. Per quanto riguarda gli aspetti disciplinari si difenderà nelle opportune sedi", spiega l’avvocato Maurizio Forzoni che assiste l’insegnante, in realtà molto amato e benvoluto. Trenta anni di carriera.

"Il docente è rimasto al suo posto. Chi ha subito molestie si rammarica che in quella scuola nessuno abbia visto. Possibile? Se fosse intervenuta in tempo forse il professore si sarebbe fermato senza bisogno di azioni legali e non ci sarebbero così tante ragazze ferite dalle sue molestie e dalle sue manipolazioni psicologiche", osserva ancora l’associazione. Conclude Bini: "Non vogliamo arrivare a fare mille processi ma porre l’attenzione sulle molestie in modo che le scuole siano sicure".