Quel cratere nell’asfalto Un oltraggio all’Italia

Il 23 maggio 1992 sull’A29 morirono il giudice, sua moglie e tre agenti della scorta

1 La vendetta della Cupola

Alle 17.57 del 23 maggio 1992 il capoclan Giovanni Brusca dà attuazione alle volontà di Totò Riina e della Cupola siciliana di vendicarsi per la conferma in Cassazione delle condanne al maxiprocesso di Palermo facendo esplodere sull’A29 500 kg di tritolo.

2 Effetto potenziato

Il telecomando è azionato al passaggio del corteo di Giovanni Falcone (con due macchine di scorta) in località Capaci. Una deflagrazione mostruosa (foto) resa possibile dall’imbottitura con esplosivo di un canale di scolo sotto il manto autostradale.

3 La corsa in ambulanza

Gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro – tutti sulla prima auto sbalzata a decine di metri – muoiono sul colpo. Falcone, alla guida della seconda auto, e la moglie Francesca Morvillo impattano sul muro di detriti. Soccorsi, muoiono in ospedale.