"Quel bimbo è un pirla e puzza" Le maestre e la chat della vergogna

Oltre agli insulti, le foto delle punizioni. A scoprire tutto la madre che insegna nello stesso istituto "È una ritorsione contro di me, denuncerò ai carabinieri". Il ministero: ora indaga l’Ufficio scolastico

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di Manuela Marziani

Insultato pesantemente dalle maestre, schernito e offeso. Sarebbe durato cinque mesi il calvario di un bambino di 8 anni che frequenta una scuola elementare del centro nella quale insegna anche la madre. Ora sul caso l’ufficio scolastico della Lombardia ha disposto approfondimenti. È il ministero dell’Istruzione a comunicarlo dopo l’esposto presentato dalla famiglia secondo il quale le docenti avrebbero bullizzato un alunno infliggendogli punizioni e costringendolo, in un’occasione, a restare fuori dalla classe. Sulla vicenda sta indagando anche il provveditorato di Pavia che prova a far luce su quanto accaduto a uno scolaro che in una chat WhatsApp chat sarebbe stato definito "Bambino di m...", "Pirla", "Sporco".

Non solo, le maestre avrebbero anche condiviso fotografie del bambino in castigo, dopo esser stato mandato in corridoio. Teatro di quanto sarebbe accaduto le elementari Carducci di corso Cavour, a due passi dalla statua della Minerva. È stata la madre del bambino, un’insegnante di 39 anni a scoprire casualmente la storia un paio di mesi fa. Come spesso accade tra colleghi, una aveva problemi sul computer e le aveva chiesto di aiutarla, mentre l’insegnante si è messa al pc, hanno cominciato a comparire i messaggi di una chat di WhatsApp nella quale discutevano la referente della dirigente e altre due colleghe. Usando il cognome del bambino in chat, con messaggi vocali e foto, tra risate e toni volgari, il piccolo veniva descritto come un bambino sporco che arrivava a scuola senza essersi lavato, con abiti sudici, che non sapeva stare al passo con i compagni ed era in grado soltanto di frignare.

"Quando ho visto quei messaggi mi sono pietrificata – ha raccontato la mamma del bambino –. Ho guardato tutte le chat per tre giorni. Sono sconvolta, una psicologa ci sta aiutando a superare la vicenda". Secondo i genitori, quella subita dal bambino sarebbe una ripicca nei confronti della madre che ha preso le distanze da certi comportamenti delle colleghe poco rispettose delle regole e che in alcune occasioni sarebbero anche uscite in orario di lavoro per sbrigare delle commissioni. "Racconterò tutto ai carabinieri" ha aggiunto la donna secondo la quale anche lei e il marito che andava ai colloqui sarebbero stati oggetto di pesanti offese dopo averli seguiti sui social con altri profili.

Una volta scoperta tutta la storia, la donna si è confrontata con altre mamme che in due casi hanno deciso di far cambiare classe ai loro figli proprio a causa delle maestre. Adesso la 39enne si augura che il figlio riacquisti la serenità perduta a causa del difficile rapporto che aveva con le maestre. Quanto alle docenti la donna si augura che "vengano presi provvedimenti disciplinari perché come educatrici hanno miseramente fallito".