Roberto Giardina Oltre un secolo dopo, le armi tacciono per Natale. La festa che unisce i combattenti pur su fronti opposti è più forte della guerra. Non si combatte in Ucraina per la ricorrenza ortodossa, il 24 dicembre del 1914, soldati tedeschi e britannici uscirono dalle trincee per ritrovarsi sulla terra di nessuno, e fare festa insieme. Oggi la richiesta di cessate il fuoco è partita da Putin. Sul fronte occidentale nel primo anno della Grande Guerra fu un atto spontaneo, i comandanti non riuscirono a opporsi (e qualcuno non volle). Vicino a Ypres, sul fronte occidentale, in Belgio, i tedeschi accesero candele sul bordo della trincea, e a cantare canzoni di Natale, risposero i britannici con i loco canti, poi si incontrarono, scambiandosi sigarette e dolciumi, birra e whisky, la terra era gelata, alcuni cominciarono a giocare a calcio. La tregua non si ripeté nella seconda guerra mondiale. Non ci si confrontò a lungo in trincee divise da pochi metri. Ma spontaneamente le armi tacevano all’ora di Lili Marlene, la canzone trasmessa dalla radio militare tedesca, subito adottata e tradotta da americani, francesi e italiani. Una tregua di pochi minuti. L’addio dei due innamorati sotto il lampione innanzi alla caserma commuoveva tutti i giovani, qualunque fosse la divisa. Le battaglie moderne sono diverse, ci si uccide a distanza, senza vedere il nemico ferito o colpito a morte. E si usano i droni telecomandati da luoghi lontani. La guerra simile a un tragico videogioco. La tregua del 1914 non si ripeté, negli anni seguenti avvennero battaglie feroci, a Ypres furono usati per la prima volta i gas asfissianti. Speriamo che anche la tregua di questo Natale ortodossa sia l’ultima, ma perché si smetta presto di combattere grazie a un accordo di pace.