Mercoledì 24 Aprile 2024

Quattro dosi alla paziente, la verità dell’infermiera

Sono quattro (e non sei come soltanto ieri la Asl Toscana Nord Ovest aveva confermato) le dosi di vaccino Pfizer iniettate domenica mattina a una giovane tirocinante di Psicologia all’ospedale di Massa. L’annuncio arriva direttamente dall’azienda sanitaria che, nel corso dell’indagine interna per far luce sulla vicenda, ha analizzato in maniera accurata il flacone utilizzato per la vaccinazione. In questo contesto è stato misurato il quantitativo esatto di soluzione vaccinale ancora presente (circa 0,15 ml su un totale iniziale di 0,45 ml di siero. "Il fatto che la quantità di vaccino iniettato sia stato di poco superiore a quattro dosi – spiegano dall’Asl Toscana Nord Ovest – è importante perché la sperimentazione effettuata da Pfizer per individuare le conseguenze del sovradosaggio era arrivata appunto a testare un quantitativo di quattro dosi di principio attivo inoculate contemporaneamente, senza che per i pazienti ci fossero state conseguenze particolari".

Nel corso della riunione è stata la stessa giovane infermiera, autrice materiale dell’iniezione a ricostruire la vicenda e a confermare la sua convinzione che la diluizione del Comirnaty (questo il nome commerciale del vaccino Pfizer) fosse già stata effettuata. "Ho preso il flacone – avrebbe detto durante l’audit – e ho riempito la siringa. Ero convinta che la soluzione fosse già stata diluita. Poi, dopo aver inoculato la dose, mi sono accorta che c’erano altre cinque siringhe e ho capito che il vaccino non era stato diluito. Secondo quanto riportato da Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, nella guida al Comirnaty, il vaccino scongelato deve essere diluito all’interno del flaconcino originale con 1,8 ml di soluzione iniettabile di sodio cloruro allo 0,9%, utilizzando un ago calibro 21 (o più sottile) e adottando tecniche asettiche.