Covid, dalla quarantena al Green pass: via le restrizioni, ecco il calendario

Da domani nuove regole a scuola e certificato illimitato. Tutte le date per il ritorno alla normalità. Ciciliano (Cts): via il pass a fine primavera

Un ragazza effettua un tampone

Un ragazza effettua un tampone

Gran parte dell’Europa allenta le dure misure anti contagio, ma anche l’Italia comincia a liberare la popolazione. Una circolare del ministero della Salute, infatti, dimezza l’isolamento per i non vaccinati entrati in contatto stretto con un positivo: si passa da 10 a 5 giorni. Il generale Francesco Figliuolo e il governo hanno fissato il calendario della transizione verso la normalità. Ecco le date ufficiali per eliminare alcune restrizioni, e quelle che paiono più prossime per semplificare definitivamente la vita degli italiani.

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Mascherine all'aperto

Poi tocca alle mascherine all’aperto, il cui obbligo di utilizzo (in tutte le zone a colori) non dovrebbe essere prorogato oltre venerdì 11 febbraio (giorno in cui dovrebbero poter riaprire anche le discoteche e tornerebbero i concerti e le feste all’aperto). "Grazie ai sacrifici degli italiani, oggi il nostro è molto più sicuro di altri Paesi. Certo, la mascherina all’aperto, come immagine, rischia di trasmettere un messaggio di insicurezza, di eccessiva cautela, ma siamo vicini a toglierla: sarà un momento straordinario, un segnale di fiducia agli italiani e anche all’estero. Poi toccherà anche alle mascherine al chiuso", afferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.

Incognita Green pass

Uno dei più importanti strumenti restrittivi è il Green pass: l’orizzonte per concludere questa esperienza, però, non appare prossimo. Il certificato verde, già messo in archivio da diversi Stati europei che valuteranno se riproporlo nel 2023, "diventerà sempre più residuale con l’incremento delle vaccinazioni e la riduzione dell’impatto del virus sul sistema sanitario. E alla fine della primavera si può pensare di toglierlo definitivamente", ha spiegato il membro del Comitato tecnico scientifico e dirigente medico della polizia, Fabio Ciciliano.

Quarantena più light

Un’altra restrizione per la quale non è stato determinato un allentamento è la quarantena per i positivi asintomatici: questa misura crea da tempo disagi alle famiglie e super costi allo Stato. "Ci troviamo nella fase di transizione dall’emergenza pandemica alla convivenza con il virus – spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri –. Quando i numeri dei ricoverati e dell’occupazione delle terapie intensive ce lo consentiranno, e ci vorranno ancora alcune settimane, anche le persone positive asintomatiche potranno tornare a fare una vita normale, pur mantenendo per qualche giorno accortezze quali la mascherina Ffp2 e il rispetto del distanziamento". Intanto, l’isolamento per i non vaccinati (o che abbiano effettuato solo il ciclo primario da più di 120 giorni) asintomatici, entrati in contatto con un positivo, è stato ridotto da 10 a 5 giorni. La fine della quarantena, però, è condizionata da un tampone negativo. Poi obbligo di Ffp2 per altri 5 giorni.

Obbligo vaccinale

Nel calendario della transizione verso la normalità, il passaggio successivo riguarda l’obbligo vaccinale per gli over 50. I lavoratori pubblici e privati – compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati – che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il Super Green pass (vaccino o guarigione). Chi non lo farà, non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione tra 600 e 1.500 euro. Stretta, questa, che terminerà il prossimo 15 giugno.

Stato d'emergenza Cts

Infine, l’ultimo (e decisivo) tassello delle scadenze arriva il 31 marzo con la fine dello stato di emergenza. Non è ancora possibile fare una previsione certa su un eventuale rinnovo della misura in vigore da oltre due anni, a cui sono legate ad esempio le norme sullo smart working e sulla sorveglianza sanitaria eccezionale. Ma Costa chiarisce: "L’obiettivo è non prorogare assolutamente lo stato di emergenza il 31 marzo e tornare alla normalità". E anche il Cts – in questa ottica – ha i giorni contati. Non più di 60.