Mercoledì 24 Aprile 2024

Quando vince il valore delle donne

Oltre le quote rosa

Fanno di tutto per minimizzare le quote rosa, se possono non le evocano, il più delle volte le ignorano. Atteggiamento maschilista si direbbe, reati di opinione da denuncia alla Procura della Repubblica delle donne. E invece è lo stesso universo femminile che si fa sempre meno affascinare dall’idea che le donne devono avere quote di presenza uguali a quelle degli uomini a prescindere da professionalità, qualità, competenza. Chi vale vola, chi ne ha diritto fa un passo avanti e sale nella scala sociale. Maschio o femmina non importa. Convince sempre meno l’idea che le donne debbano essere ristrette in una riserva come i Sioux di Cavallo pazzo.

Occhio però, niente quote imposte, ma nemmeno discriminazioni, altrimenti il ragionamento non funziona. È lo stile di Mario Draghi. Nei film di James Bond c’era M, la capa del Secret service britannico, interpretata da Judi Dench, al vertice dei Servizi segreti italiani ora c’è Elisabetta Belloni, già segretario della Farnesina, una che ha guidato trenta sedi estere e gestito crisi in Medio oriente fra ostaggi, ricatti e diplomazia. Draghi l’ha individuata solo perché merita. Stop. Del resto Super Mario nel discorso di insediamento con perfetto aplomb andò giù pari: "Una vera parità di genere non significa farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge, richiede piuttosto che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi". Chiaro. Infatti dal web alle istituzioni deve volare chi vale. Se Chiara Ferragni, sposata Fedez, influencer da 23 milioni di follower, è entrata anche nel cda di Tod’s è successo perché è un fenomeno. Marta Cartabia, ministro della Giustizia, è stata la prima donna presidente della Corte Costituzionale.

Bologna, ex vetrina del Pci-Pds-Ds e Pd, ha visto irrompere nella sfida della candidatura Pd a sindaco la renziana Isabella Conti, giovane, aggressiva, politicamente trasgressiva, che sta facendo barcollare il partitone nella scelta col candidato ufficiale, l’assessore Matteo Lepore. Quota non richiesta, quella della Conti, anzi avversata da mezzo partito, eppure è in campo. Manager, blogger, scienziate, chef, l’onda rosa sale perché in giro c’è qualità femminile. Può darsi che in futuro ci sia più qualità maschile. Corsi e ricorsi. Dunque rimettiamo le carte nel mazzo. Dove ci sono condizioni sfavorevoli alle donne, nella società, nel lavoro, nella politica, vanno sanate e migliorate. Nessun dubbio. E come sulla pista di atletica dove sono sfavorite se partono all’esterno perché costa essere mamma e moglie, va assicurato loro un vantaggio calcolato. Uomini e donne nelle loro splendida diversità continuino a definirsi tali. Sono gemelli diversi, sono padri e madri eternamente meglio di Genitore 1 e Genitore 2.