Mercoledì 11 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

Quale acqua in bottiglia scegliere? La classifica con promosse e bocciate dopo un severo test

L’analisi condotta dall'associazione di consumatori Altroconsumo ha testato 21 marche di acqua minerale vendute nei supermercati

Quale acqua in bottiglia scegliere? La verità sul TFA e la classifica di Altroconsumo

Quale acqua in bottiglia scegliere? La verità sul TFA e la classifica di Altroconsumo

L’acqua in bottiglia è un prodotto di consumo quotidiano per milioni di italiani, che la scelgono per comodità, gusto o percezione di maggiore purezza rispetto all’acqua di rubinetto. Ma quanto è davvero sicura e di qualità l’acqua che acquistiamo al supermercato? Un recente test condotto da Altroconsumo, l’associazione italiana di consumatori, ha analizzato 21 marche di acqua minerale naturale, mettendo sotto la lente non solo la composizione chimica, ma anche la presenza di inquinanti ambientali come il TFA (acido trifluoroacetico), appartenente alla famiglia dei PFAS, le cosiddette “sostanze eterne”.

I risultati hanno rivelato sorprese e criticità, con sei marchi bocciati e solo tre acque completamente prive di TFA

Come è stato condotto il test di Altroconsumo

Per valutare la qualità delle acque minerali naturali vendute nei supermercati italiani, Altroconsumo ha sottoposto a un rigoroso esame di laboratorio 21 marche popolari, provenienti da diverse regioni d’Italia e una dalle Alpi francesi. L’obiettivo era verificare non solo le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua, ma anche la presenza di contaminanti ambientali, l’impatto ecologico dell’imballaggio e la chiarezza delle informazioni riportate in etichetta.

Ecco i principali criteri di analisi:

  • Composizione chimico-fisica - Sono stati valutati parametri come il residuo fisso (quantità di sali minerali), il pH, i nitrati, i fluoruri e la presenza di metalli pesanti come arsenico, nichel e manganese. Questi elementi, naturalmente presenti in alcune acque, devono rispettare limiti di sicurezza per garantire la potabilità.
  • Contaminanti ambientali - Il focus principale è stato sulla ricerca del TFA, un inquinante appartenente alla famiglia dei PFAS, sostanze chimiche persistenti nell’ambiente e potenzialmente dannose per la salute. Il test ha preso come riferimento il limite massimo di PFAS totali (500 ng/L) previsto dalla normativa europea sull’acqua potabile, che entrerà in vigore a gennaio 2026. Sono stati cercati anche altri contaminanti, come residui di disinfettanti o sostanze derivate dall’imballaggio.
  • Imballaggio e impatto ambientale - È stata analizzata l’eco-compatibilità delle bottiglie, considerando il peso, l’uso di PET riciclato e la tipologia di etichetta. Inoltre, si è valutata la maneggevolezza delle bottiglie (facilità di apertura, chiusura, impugnatura e versamento).
  • Etichetta - La chiarezza e completezza delle informazioni riportate, come la composizione chimica e l’origine dell’acqua, sono state prese in considerazione per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli.

Il test ha combinato analisi di laboratorio con valutazioni pratiche, confrontando i risultati con le normative vigenti e con i dati scientifici più recenti, come quelli forniti dall’inchiesta europea di Pesticide Action Network Europe (PAN Europe) del luglio 2024, che ha evidenziato la presenza di TFA in molte acque minerali e di rubinetto.

I risultati: le migliori e le peggiori acque in bottiglia

I risultati del test di Altroconsumo hanno messo in luce un quadro complesso: mentre la maggior parte delle acque analizzate è risultata di qualità sufficiente o buona, alcune hanno mostrato criticità significative, soprattutto per la presenza di TFA in quantità superiori ai limiti di sicurezza. Ecco i dettagli principali:

Le acque migliori: qualità e sostenibilità al top

Tre marche si sono distinte per l’assenza di TFA e per un’ottima performance complessiva:

  • Blues Sant’Antonio (Eurospin) – Eletta migliore del test e miglior acquisto, questa acqua si è distinta per la totale assenza di TFA, una buona composizione chimica e un imballaggio ecologico. Con un prezzo medio di 0,17 euro al litro, è anche la più conveniente del test, rendendola una scelta ideale per chi cerca qualità a basso costo.
  • Conad Valpura – Anch’essa priva di TFA, ha conquistato il titolo di Miglior Acquisto grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo (0,17 euro al litro). La sua composizione chimica è risultata equilibrata, e l’imballaggio è stato giudicato sostenibile.
  • San Benedetto Eco Green Benedicta – Questa acqua si è distinta per la buona qualità e il basso impatto ambientale, grazie all’uso di materiali riciclati per la bottiglia. È priva di TFA e ha ricevuto un giudizio positivo per la maneggevolezza.

Undici delle 21 acque analizzate hanno ottenuto un giudizio complessivo buono, considerando fattori come la composizione chimica, la presenza limitata di altri contaminanti e l’impatto ambientale dell’imballaggio. Queste acque, pur non essendo completamente prive di TFA, rispettano i limiti di sicurezza per i PFAS totali e offrono una qualità affidabile.

Le acque bocciate: allarme TFA e altri problemi

Sei marche sono state penalizzate con un giudizio insufficiente a causa di livelli elevati di TFA, che superano il limite massimo di PFAS totali previsto dalla normativa europea sull’acqua potabile (500 ng/L). Inoltre, alcune di queste acque hanno mostrato altre criticità, come la presenza di arsenico o un imballaggio poco sostenibile. Le acque bocciate sono:

  • Panna – Elevati livelli di TFA hanno compromesso la qualità complessiva.
  • Esselunga Ulmeta – Penalizzata per la presenza di TFA oltre i limiti.
  • Maniva – Anch’essa con livelli di TFA troppo alti.
  • Saguaro (Lidl) – Bocciata per il contenuto di TFA.
  • Levissima – Oltre al TFA, ha mostrato un’elevata concentrazione di arsenico, un metallo pesante che può rappresentare un rischio per la salute se presente in quantità eccessive.
  • Fiuggi – Penalizzata non solo per il TFA, ma anche per l’eccesso di arsenico e per l’alto impatto ambientale dell’imballaggio.
Una bottiglia d'acqua in una foto di archivio (Ansa)
Una bottiglia d'acqua in una foto di archivio (Ansa)

TFA: un inquinante preoccupante

Il TFA (acido trifluoroacetico) è una sostanza appartenente alla famiglia dei PFAS, noti come “inquinanti eterni” per la loro capacità di persistere nell’ambiente per decenni. Deriva da attività industriali, come la produzione di pesticidi, farmaci e materiali plastici, e può contaminare falde acquifere e sorgenti. Sebbene i dati sulla sua tossicità siano ancora limitati, studi preliminari suggeriscono che possa avere effetti negativi sul fegato e sulla salute riproduttiva, simili a quelli di altri PFAS.

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sta rivalutando la sicurezza del TFA, con un parere aggiornato atteso per l’inizio del 2026. Attualmente, non esiste un limite legale specifico per il TFA nelle acque minerali o potabili nell’UE, ma il test di Altroconsumo ha utilizzato il limite di 500 ng/L per i PFAS totali come riferimento. L’inchiesta di PAN Europe ha confermato che il 63% delle acque minerali imbottigliate in Europa contiene TFA, con concentrazioni che in alcuni casi raggiungono i 3200 ng/L, 32 volte il limite normativo per l’acqua potabile.

Acqua di rubinetto: un’alternativa da considerare

Il test di Altroconsumo evidenzia che l’acqua in bottiglia non è sempre sinonimo di purezza. L’acqua di rubinetto, sottoposta a controlli rigorosi in Italia, può rappresentare un’alternativa più economica ed ecologica, soprattutto se filtrata con sistemi avanzati come quelli a carbone attivo o resine specifiche per PFAS. Secondo un rapporto di PAN Europe, anche l’acqua di rubinetto può contenere TFA (presente nel 94% dei campioni testati in Europa), ma soluzioni domestiche di filtraggio possono eliminare efficacemente questi contaminanti, offrendo acqua sicura a un costo inferiore rispetto alle bottiglie (150-200 volte più care).

Come scegliere quindi l’acqua migliore?

La classifica di Altroconsumo offre sicuramente una guida preziosa per i consumatori, aiutandoli ad effettuare una scelta consapevole per gli acquisti d’acqua nella grande distribuzione. 

Per chi desidera ridurre l’impatto ambientale e i costi, l’acqua di rubinetto, preferibilmente filtrata, rimane una valida opzione. In un contesto di crescente preoccupazione per gli inquinanti eterni, è fondamentale che i consumatori siano informati e che le autorità rafforzino i controlli per garantire la sicurezza di tutte le acque, minerali o potabili.