di Elena Comelli Le compagnie energetiche italiane stanno ricevendo gas russo a "prezzi molto più bassi di quelli di mercato", grazie ai contratti a lunga scadenza con Gazprom. È con questa dichiarazione di affidabilità che il presidente russo Vladimir Putin ha blandito ieri i rappresentanti di 16 grandi imprese italiane, in un incontro che ha fatto infuriare Bruxelles. L’iniziativa della Camera di Commercio Italia-Russia, presieduta da Vincenzo Trani, e del Comitato italo-russo, presieduto da Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, era stata immaginata per un contesto diverso, ma si è materializzata nei giorni più delicati di una crisi che potrebbe sfociare nel confronto più duro tra Russia e Occidente dalla fine della guerra fredda. Per questo la Commissione l’ha definita "inopportuna", nel bel mezzo di una crisi in cui Mosca "sta cerca di minare le fondamenta della sicurezza in Ue". La richiesta dell’incontro risale allo scorso settembre, ma il timing scelto da Putin non è casuale e cade proprio mentre Usa e Ue concordano sanzioni pesantissime in caso di aggressione all’Ucraina, sperando in un effetto deterrente su Mosca. Alla vigilia dell’incontro, fonti diplomatiche avevano sottolineato l’aspetto privato dell’iniziativa, a cui non ha partecipato né l’ambasciatore italiano a Mosca, né alcun rappresentante del governo, che anzi avrebbe chiesto di fermare l’iniziativa. Ma ormai a pochi minuti dall’inizio Dmitrij Peskov, portavoce di Putin, confermava l’evento che il Cremlino descrive come dedicato a discutere "le prospettive di ampliamento dei legami imprenditoriali tra i due Paesi, con particolare attenzione al campo dell’energia, dell’industria, delle finanze e delle tecnologie sostenibili per l’ambiente". Fra le imprese presenti c’erano Enel, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Generali, Danieli, Barilla e Maire Tecnimont, anche se non ci sono conferme ufficiali. L’Eni, che avrebbe dovuto partecipare con il numero uno Claudio Descalzi, alla fine si è sfilato, così come anche Snam e ...
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