Giovedì 18 Aprile 2024

Putin sfida il mondo Oggi l’annessione dei territori occupati "Siamo pronti a tutto"

Lo zar torna a minacciare: "L’Occidente vuole un bagno di sangue". Le intercettazioni dei soldati: "È un pazzo, ci ordina di uccidere i civili". Continua la fuga dei russi arruolati, la Finlandia chiude i confini

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di Alessandro Farruggia

Dopo i referendum farsa, Russia procede a passo forzato verso l’annessione delle quattro province ucraine parzialmente occupate dalle truppe di Mosca. Oggi alle 15 ora locale Vladimir Putin parteciperà nella grandiosa sala di San Giorgio del Cremlino alla cerimonia di firma dei trattati sull’adesione dei “nuovi territori“ di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. "Il presidente farà un discorso corposo" ha annunciato il suo portavoce Dmitry Peskov. Ci si attende un discorso durto. "I Paesi occidentali– ha detto ieri Putin, alla riunione dei capi dei servizi di intelligence dei Paesi della Comunità degli Stati indipendenti – sono pronti a mettere in pericolo ogni Paese, trasformandolo in un epicentro di crisi, provocando rivoluzioni colorate e bagni di sangue"

Firmati i trattati, il Cremlino presenterà quattro disegni di legge costituzionale, che saranno inviato alla Corte costituzionale e quindi alla Duma e al Consiglio della federazione per la ratifica: il processo dovrebbe concludersi martedì, alla vigilia del settantesimo compleanno di Vladimir Putin. La coreografia è la stessa vista nel 2014 per l’annessione della Crimea. Sulla piazza rossa è stato allestito un parco per un grande concerto, al quale potrebbe partecipare lo stesso Putin. ONU, Usa, Nato, UE, Gran Bretagna hanno già detto che non hanno alcuna intenzione di riconoscerli e lo stesso faranno paesi amici della Russia come la Serbia e Kazakistan. Anche la Cina ha ribadito il sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina. Ieri sera Putin ha avuto un colloquio con il presidente turco Erdogan, che da tempo cerca di mediare sulla questione Ucraina e che ora non riconosce l’esito dei referendum farsa.

"Alcuni politici americani resteranno delusi se pensano che la nostra disponibilità a difendere il nostro territorio non si applichi alla Crimea o ai territori che potrebbero diventare parte della Russia", ha avvertito l’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov. "La Russia è pronta a difendere la sua integrità territoriale con tutti i sistemi d’arma a disposizione".

Nel frattempo prosegue la fuga dei russi che temono di essere arruolati. Secondo il quotidiano di opposizione Novaja Gazeta, sarebbero già scappati il 260 mila, 100 mila dei quali in Kazakistan. La Finlandia, come previsto ha bloccato da ieri gli accessi i turisti russi, e lo stesso hanno già fatto da giorni i tre paesi baltici, la Polonia e la Slovacchia. Anche tra gli arruolati ci sono da tempo molti dubbi se non aperta opposizione alla guerra come dimostrano le telefonate intercettate dai servizi ucraini e pubblicate dal New York Times. "Putin – accusa un soldato – è pazzo. Vuole conquistare Kiev ma non ci riusciremo mai. Stiamo perdendo questa guerra. Quando torno mollo tutto, al diavolo l’esercito". "Ci hanno dato l’ordine di uccidere tutti quelli che incontriamo – dice un altro – metà dei ragazzi del nostro reggimento non ci sono più". "Ci sono cadaveri che giacciono lungo la strada. Ci sono solo civili a terra tutto intorno. È un disastro", racconta alla sua compagna un altro soldato. "Non ho mai visto così tanti cadaveri nella mia fottuta vita", confida un militare alla madre dicendole che non vuole più essere un assassino. Anche da questa mancanza di motivazione nasce il fallimento dell’invasione, ormai in un cul-de-sac.