di Tommaso Strambi L’incrociatore russo Moskva è fuori combattimento. E, su questo, non ci sono dubbi. La conferma arriva anche dal ministero della Difesa del Cremlino. Ma il vero mistero riguarda cosa realmente sia successo a questa unità navale. Giovedì, infatti, le autorità russe hanno annunciato che la loro nave ammiraglia è rimasta "seriamente danneggiata" da un’esplosione di munizioni causata da un incendio e che l’intero equipaggio è stato evacuato. Una versione, però, in netto contrasto con quella fornita dal governo di Kiev, secondo cui l’incrociatore sarebbe stato colpito, a largo di Odessa, da due missili ucraini. Così, come un altro mistero per molte ore ha riguardato, il destino stesso di questa ammiraglia navale. Per gli ucraini capovolta e affondata dopo averla appunto colpita, mentre il Cremlino ha a lungo smentito che sia colata a picco, salvo poi ammetterlo ma solo perché avrebbe "perso stabilità mentre veniva rimorchiata durante una tempesta". INCENDIO A BORDO O MISSILI UCRAINI Il ministero russo non ha fornito molti dettagli su quanto accaduto e ha detto solo che le cause dell’esplosione verranno indagate. Non ha detto nemmeno quando di preciso sarebbe avvenuta l’esplosione e in che zona del Mar Nero si trovava la nave in quel momento. Ma non è escluso che l’incendio sia stato provocato dalla deflagrazione di munizioni a bordo. Ipotesi quest’ultima che potrebbe non essere del tutto in contrasto con quanto sostenuto da Kiev: ovvero che l’incrociatore sia stato colpito da missili antinave Neptune. E a diradare i dubbi non sono sufficienti neanche le dichiarazioni del portavoce del Pentagono, John Kirby. "Gli Stati Uniti – spiega – non possono ancora valutare se l’incrociatore sia stato colpito da un missile". Ma al di là delle cause vere o presunte dell’affondamento, il Pentagono non ha dubbi: "La perdita del Moskva è un duro colpo per la flotta ...
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