Putin perde la nave ammiraglia Kiev esulta: colpita e affondata

Gli Usa: è fuori uso, evacuati 500 marinai. Vendetta degli ucraini che non si arresero nell’isola dei Serpenti

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di Tommaso Strambi

L’incrociatore russo Moskva è fuori combattimento. E, su questo, non ci sono dubbi. La conferma arriva anche dal ministero della Difesa del Cremlino. Ma il vero mistero riguarda cosa realmente sia successo a questa unità navale. Giovedì, infatti, le autorità russe hanno annunciato che la loro nave ammiraglia è rimasta "seriamente danneggiata" da un’esplosione di munizioni causata da un incendio e che l’intero equipaggio è stato evacuato. Una versione, però, in netto contrasto con quella fornita dal governo di Kiev, secondo cui l’incrociatore sarebbe stato colpito, a largo di Odessa, da due missili ucraini. Così, come un altro mistero per molte ore ha riguardato, il destino stesso di questa ammiraglia navale. Per gli ucraini capovolta e affondata dopo averla appunto colpita, mentre il Cremlino ha a lungo smentito che sia colata a picco, salvo poi ammetterlo ma solo perché avrebbe "perso stabilità mentre veniva rimorchiata durante una tempesta".

INCENDIO A BORDO

O MISSILI UCRAINI

Il ministero russo non ha fornito molti dettagli su quanto accaduto e ha detto solo che le cause dell’esplosione verranno indagate. Non ha detto nemmeno quando di preciso sarebbe avvenuta l’esplosione e in che zona del Mar Nero si trovava la nave in quel momento. Ma non è escluso che l’incendio sia stato provocato dalla deflagrazione di munizioni a bordo. Ipotesi quest’ultima che potrebbe non essere del tutto in contrasto con quanto sostenuto da Kiev: ovvero che l’incrociatore sia stato colpito da missili antinave Neptune. E a diradare i dubbi non sono sufficienti neanche le dichiarazioni del portavoce del Pentagono, John Kirby. "Gli Stati Uniti – spiega – non possono ancora valutare se l’incrociatore sia stato colpito da un missile". Ma al di là delle cause vere o presunte dell’affondamento, il Pentagono non ha dubbi: "La perdita del Moskva è un duro colpo per la flotta russa".

FUORI COMBATTIMENTO

Quello che è certo, appunto, è che l’incrociatore è fuori combattimento. Per sempre. E non per un tempo limitato come sosteneva ieri pomeriggio l’esperto Andrei Klimenko, dell’Istituto studi strategici sul Mar Nero. Comunque sia (incendio o missili) l’affondamento del Moskva assume un alto valore simbolico. Per il Cremlino perché, come detto, rappresenta la nave ammiraglia del Mar Nero che conta un equipaggio di 500 marinai. Ma anche per Kiev visto che si tratta di quell’incrociatore di cui si è parlato nei primissimi giorni del conflitto quando i soldati russi che si trovavano a bordo avevano intimato la resa a 13 soldati ucraini che stavano difendendo l’isola dei Serpenti nel mar Nero. E che, come risposta, ricevettero un sonoro "vaffanculo". Proprio in riferimento a quell’episodio il governatore della regione di Odessa, Maksym Marchenko, ha commentato il danneggiamento dell’incrociatore dicendo che ora "è ufficialmente andato dove lo avevano mandato i nostri soldati di guardia all’isola dei Serpenti". Anche per questo adesso ad Odessa temono che i militari russi preparino una risposta sulla città. E, infatti, ieri mattina, due esplosioni sono state udite non lontano dal porto poco dopo le 10 locali (le 9 in Italia).

CINQUANTA GIORNI

DI BATTAGLIA

In un aggiornamento a 50 giorni dall’invasione, intanto, Kiev afferma che le forze russe continuano a lanciare attacchi missilistici e bombe sulle infrastrutture militari e civili nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. A Slobozhansky, nel nord-est del paese, le forze russe stanno conducendo la ricognizione di probabili luoghi di attacco. E continuano a bloccare parzialmente la città e la regione di Kharkiv. A Donetsk, nell’est, le forze russe proseguono con gli attacchi nei distretti di Slavyansk, Popasna e Kurakhovo. Sul fronte della battaglia di Mariupol, il consigliere del capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, ha annunciato che marine della 36esima brigata sono stati fatti prigionieri dai russi, "ma non si tratta di mille soldati ucraini, molti meno", ha dichiarato replicando all’annuncio di Mosca secondo cui più di mille ucraini si erano arresi.