Putin perde i pezzi: primo fedelissimo in fuga

Da 20 anni ai vertici, Chubais era l’inviato per il clima: è scappato in Turchia. E la governatrice della banca centrale ha cercato di dimettersi

Migration

Una crepa forse no, ma qualcosa di sicuro vibra fino a staccarsi attorno a Vladimir Putin. Un fedelissimo che lo abbandona, una banchiera che avrebbe voluto farlo ma che poi si è ritrovata seduta nello stesso posto. Il primo è Anatoly Chubais. Le dimissioni le ha confermate anche il Cremlino: Chubais si trova in Turchia e non ha alcuna intenzione di rimettere piede in Russia. Chubais, 66 anni, inviato speciale per il clima e consigliere del presidente, non è uno qualunque a Mosca. E ora è il più alto funzionario ad aver voltato le spalle a Putin. Il suo legame con lo zar affonda le radici nel passato: fu Chubais, infatti, a offrire allo stesso ex agente del Kgb il primo incarico al Cremlino. Motivo per cui, probabilmente, Chubais è stato uno dei pochi a restare a galla negli ultimi 20 anni, quando altre figure di spicco dell’era di Boris Eltsin furono allontanate. Chubais, economista dell’Università di Leningrado, è considerato l’architetto delle riforme in Russia negli anni Novanta. Assieme a Boris Nemcov, assassinato nel 2015, è stato riformista e liberale, pur scegliendo di schierarsi – a differenza di Nemcov – dalla parte di Putin. Ora, però, la chiusura con lo zar è definitiva.

Putin sempre più nel mirino. "Rischio golpe dei suoi servizi segreti"

Probabilmente l’economista ha avuto gioco facile trovandosi all’estero. Ma chi, prima di lui, ha provato a sottrarsi alle grinfie di Putin, non ha fatto molta strada. È il caso della governatrice della banca centrale russa, Elvira Nabiullina, che avrebbe cercato di dimettersi dopo la decisione del presidente Vladimir Putin di ordinare l’invasione dell’Ucraina. Ma la sua richiesta è stata negata. La notizia è stata riportata da Bloomberg che ha citato quattro persone a conoscenza delle discussioni.

Russia, media: cresce il consenso a Putin. L'80% ha fiducia nel leader del Cremlino

La stessa Nabiullina è stata nominata da Putin per un nuovo mandato quinquennale la scorsa settimana, mandato durante il quale dovrà gestire le ricadute di una guerra che ha annullato il pochi giorni il risultato dei suoi nove anni di lavoro da presidente dalla banca centrale russa. Nabiullina, 58 anni, non ha commentato pubblicamente la notizia della sua riconferma e non ha risposto a una domanda sull’articolo dell’agenzia. Secondo le fonti di Bloomberg, il clima all’interno della banca centrale russa dopo l’annuncio delle sanzioni è stato all’impronta della disperazione e del timore di essere intrappolati in un’istituzione isolata dall’economia di mercato. Nabiullina aveva rotto il glaciale silenzio della nomenclatura russa su Putin, accusandolo platealmente di "aver fatto precipitare l’economia in una fogna".

Inoltre, sebbene i funzionari della banca centrale avessero messo in conto una possibile sospensione dallo Swift, era considerato improbabile il congelamento delle riserve della banca centrale. In una breve dichiarazione, dopo aver deciso di mantenere i tassi vicino al massimo da due decenni del 20%, Nabiullina ha rimandato il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 4% fino al 2024 e ha avvertito che l’economia è avviata a una fase di contrazione.