Venerdì 19 Aprile 2024

Putin in trincea Gli ucraini avanzano A Mosca si allarga il fronte del dissenso

L’esercito di Kiev riconquista terreno nelle regioni liberate. La Farnesina convoca l’ambasciatore russo: "Referendum farsa". L’Ue verso nuove sanzioni. Non si ferma la fuga di gas dal Nord Stream 2

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di Antonio Del Prete

Se l’Europa alza il muro, la Russia per un giorno getta acqua sul fuoco. Il Cremlino liquida come "emotiva" l’invocazione del leader ceceno Kadyrov sull’uso delle armi nucleari a bassa potenza per cambiare l’inerzia della guerra in Ucraina. Nelle aree liberate dall’esercito di Kiev i russi continuano a perdere terreno. E lo spettro della sconfitta spinge nell’angolo Vladimir Putin, stretto tra gli oltranzisti e un’élite sempre più scettica. L’Ue coglie l’occasione per aumentare la pressione. Ieri, infatti, il presidente francese ha promesso a Volodymyr Zelensky di "lavorare con i suoi partner a nuove sanzioni" contro la Russia.

LA FARNESINA CONVOCA

L’AMBASCIATORE RUSSO

Non è l’unica mossa studiata a livello europeo. Nella mattinata di ieri il segretario generale della Farnesina, Ettore Francesco Sequi, ha convocato al Ministero degli Esteri l’ambasciatore russo Sergey Razov. Inequivocabile il messaggio: "L’Italia condanna i referendum farsa per annettere i territori occupati nelle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia". Parole respinte al mittente da Razov.

KIEV GUADAGNA TERRENO

Anche i soldati di Mosca sono costretti alla difensiva. Ora dopo ora l’esercito di Kiev avanza nelle aree liberate della regione di Kherson. I russi rispondono col fuoco. "Domenica circa 45 insediamenti sono stati bombardati lungo la linea del fronte", rende noto, secondo Ukrinform, Natalia Humeniuk, responsabile del centro stampa delle Forze di Difesa del Sud dell’Ucraina. E un attacco missilistico è stato lanciato contro la città di Zaporizhzhia, dove si registrano vittime e alcune infrastrutture sono state distrutte. Nelle aree occupate russi vanno porta a porta in cerca di uomini tra i 18 e i 35 anni per arruolarli. Non a Lyman. La città, infatti, è stata riconquistata dagli ucraini, e "potrebbe rivelarsi un fattore chiave per recuperare il territorio perduto del Luhansk", sostiene il governatore della regione, Serhiy Gaidai.

IL FRONTE INTERNO

Le battute d’arresto sul campo minano il potere putiniano. Così, lo zar si trova a fare i conti con l’ala oltranzista dei suoi sostenitori,che ormai attaccano senza mezzi termini l’esercito della Federazione e la leadership russa in Ucraina. Dall’altra pare della barricata non tira un’aria molto diversa. L’analista russa Tatyana Statanovaya del centro R-Politik scrive che le élite di Mosca cominciano a contemplare la possibilità di una sconfitta. Uno scenario che "apre la questione della disponibilità della classe dirigente a rimanere al fianco di Putin, soprattutto di fronte alla minaccia dell’uso di armi nucleari".

SPAURACCHIO NUCLEARE

Tuttavia, ribadisce il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il ricorso alla carta della disperazione "è possibile solo in accordo con la dottrina russa sulla deterrenza". È "altamente improbabile" che ciò accada, sostiene il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace. Concorda il capo del Pentagono, Lloyd Austin, che però avverte: "Chi decide è uno, non ci sono controlli su Putin".

LA FUGA DI GAS

NON SI FERMA

Fuori controllo pare anche una delle perdite dal gasdotto Nord Stream 2. "Quella più piccola è leggermente più grande di ieri – racconta la Guardia costiera svedese –, e misura circa 30 metri di diametro. Intanto, Gazprom ha evocato la possibilità di tornare a fornire gas all’Europa in tempi brevi attraverso la linea B non danneggiata del Nord Stream 2. La carota dopo il bastone.