Venerdì 19 Aprile 2024

Putin fa lo zar Ma Navalny non è Sacharov

Roberto

Giardina

Chi è Alexsej Navalny? Per Putin è "quel blogger", o il "paziente di Berlino". Lo disprezza, non è un avversario al suo livello. Difficile rispondere chi sia, ci si dovrebbe chiedere piuttosto che cosa vediamo in lui, noi all’ovest o in Russia. Un eroe o un personaggio dalla biografia non sempre chiara. "Non è un Sacharov", dichiara Nina Krusciova, la nipote di Kruscev, professoressa di relazioni nazionali a New York. "Con la condanna lo hanno trasformato in un martire, paragonato anche a Solgenitsin".

Anche Navalnj ha ridotto il confronto, democrazia contro dittatura, a un duello personale, lui, il combattente solitario contro il male, lo Zar, "un vecchio nascosto in un bunker", per usare le sue parole.

Un errore politico, ma è l´unica arma per sopravvivere: diventare un simbolo che è controproducente eliminare. Putin avrebbe dovuto ignorarlo, lasciarlo andare indisturbato al suo ritorno a Mosca. Ma il presidente ha ceduto al suo carattere, vuole una vendetta. Un dissidente candidato al Nobel per la Pace, che ebbe Sacharov, morto un mese dopo la caduta del "muro", o un nazionalista con simpatie per l´estrema destra, in cui ha militato da giovane? Ma i russi, a destra o a sinistra, sono tutti più o meno nostalgici del grande Impero dello Zar, anche l´istrionico poeta Evtuschenko.

Chi paga la retta per la figlia Daria alla Standford University in California? chiede chi non lo ama. I complottisti notano che i disordini anti Putin giungono puntuali con l’arrivo di Biden alla Casa Bianca. Navalny comunque poteva continuare a combattere, al sicuro in Germania. Ha rischiato di morire avvelenato, ma potrebbe essere rimasto vittima di un complotto all´interno del regime. Non tutti al vertice amano Putin. Un eroe o una pedina, patriota o agente provocatore? Non importa rispondere. Navalny ormai è quel che vogliamo.