Giovedì 18 Aprile 2024

Putin contro la Nato e Biden "Torna la cortina di ferro"

Chiuso il vertice dell’Alleanza Atlantica, la Casa Bianca: altri aiuti militari a Kiev. Anche la Cina nel mirino degli Usa: "Le loro politiche sfidano i nostri interessi"

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Il vertice Nato di Madrid si conclude con una Alleanza più forte, più numerosa e – come ai vecchi e non rimpianti tempi – con un chiaro nemico: la Russia. "Putin – ha chiosato il presidente americano Joe Biden,che ieri ha annunciato un nuovo pacchetto di 800 milioni di dollari di aiuti militari – ha ottenuto l’opposto di quello che si era prefissato: più Nato ai suoi confini ed un occidente più unito. Non so come e quando finirà la guerra ma di certo l’Ucraina non verrà sconfitta".

Quanto alla Cina, il nuovo "concetto strategico", non aggiornato dal 2010, la prende per la prima volta in considerazione dicendo che "le ambizioni dichiarate di Pechino e le sue politiche coercitive sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori". Mentre la Russia "rappresenta una minaccia diretta per l’Europa", la Cina "sfida l’ordine mondiale basato sulle regole" attacca Biden.

Non a caso Mosca e Pechino tuonano. "Una cortina di ferro sta riemergendo fra la Russia e l’Occidente" ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Anche più dura Pechino: "È la Nato la vera sfida sistemica alla pace e alla stabilità mondiale: dice di essere un’organizzazione difensiva regionale, ma in realtà continua a lanciare guerre ovunque e uccidendo civili innocenti". Soddisfatto il presidente turco Erdogan, che per rimuovere il veto all’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia – il risultato chiave del vertice – ha ha ottenuto un memorandum a tre nel quale i due paesi scandinavi accettano di rimandare in Turchia i terroristi del Pkk e i ricercati della organizzazione di Gulen : è un tradimento dei curdi (l’ennesimo ), ma nell’agenda della Nato c’è il contrasto alla Russia sopra di tutto. E i curdi sono stati sacrificati a questo. La nuova postura decisa al summit di Madrid – con 300 mila uomini rischierabili in 30 giorni e nuovi reparti e basi nell’Europa dell’est – avrà un costo che si annuncia pesante, e tutti gli stati dovranno aggiornare gli impegni per il decennio 2024-2034 innalzandoli almeno al 2% del Pil le proprie spese per la difesa come annunciato dalla GRan Bretagna. Anche questa è una tassa imposta di Putin. L’industria della difesa, sentitamente ringrazia, i cittadini dei paesi Nato, meno.

Alessandro Farruggia