Pugni, schiaffi e calci dal patrigno Bimba di nove mesi gravissima

Il pestaggio scoperto dalla nonna. La piccola è arrivata in ospedale con lividi e fratture multiple. Fermato il compagno della madre: "È caduta dal fasciatoio". I medici non gli hanno creduto

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di Marianna Vazzana

Pugni e schiaffi su un corpicino inerme. Botte su una bimba di 9 mesi finita all’ospedale con un’emorragia cerebrale e fratture. Fermato per tentato omicidio aggravato il ventottenne Mario Franchini, compagno della mamma della piccola, che ha ammesso di averla colpita sabato pomeriggio in casa, a Casarile, tra Milano e Pavia, mentre si trovava da solo con lei. Perché? "Futili motivi". Ancora da capire cosa abbia scatenato la violenza dell’uomo. La bimba, trasportata prima al San Matteo di Pavia e poi al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ieri mattina era in coma farmacologico e in prognosi riservata. L’Asst ha poi fatto sapere in serata che le sue condizioni sono stabili e che non è in pericolo di vita. Il patrigno, muratore originario di Martina Franca, in provincia di Taranto, e con precedenti (risulta già censito nella banca dati delle forze dell’ordine), è stato fermato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando provinciale di Pavia e ha confessato l’aggressione. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, sabato pomeriggio era rimasto a casa con la figlioletta della compagna. Da alcuni mesi, infatti, i tre vivevano sotto lo stesso tetto. L’allarme è scattato nel tardo pomeriggio , quando la mamma della bambina, che era fuori casa, non riusciva a mettersi in contatto con il compagno: le sue ripetute telefonate cadevano nel vuoto. Così, preoccupata, ha chiamato sua madre dicendole di andare a controllare di persona. La donna ha quindi bussato alla porta dell’appartamento della coppia, al quarto piano di una palazzina signorile di 8 piani in via Colombo, a Casarile. E una volta dentro si è fiondata nella cameretta della nipotina: la bimba era nella culla, con evidenti ecchimosi su volto e torace. La nonna ha chiamato subito il 118 rendendosi conto della gravità della situazione. Alle 20 i soccorritori hanno trasportato la piccola al San Matteo.

Stando a quanto appreso, in un primo momento il patrigno ha giustificato le lesioni come "conseguenze di una caduta dal fasciatoio". Ma viste l’emorragia e le fratture a cranio, omero e radio, è stato chiaro ai medici che in casa fosse successo altro. Quindi sono intervenuti i carabinieri. E i sospetti si sono concentrati sull’uomo, che è stato accompagnato in caserma a Pavia. Ieri mattina Franchini è stato interrogato dal sostituto procuratore di turno, alla presenza del difensore d’ufficio, e ha ammesso l’aggressione. Quindi è scattato il fermo per tentato omicidio aggravato: ora l’uomo è nel carcere di Torre del Gallo a Pavia. Nella casa di via Colombo, i carabinieri della stazione di Binasco impegnati nei rilievi hanno trovato poi ulteriori riscontri e sequestrato il pigiamino della piccola per accertamenti. Nelle prossime ore, la Procura chiederà al giudice per le indagini preliminari la convalida del fermo. "Il procedimento penale – si legge in una nota della Procura – sta proseguendo al fine di chiarire la dinamica del fatto e di trarre definitiva conferma degli addebiti mossi nei confronti dell’indagato".