La psicologa dei ragazzi: "A 31 anni vivo coi miei, stipendio da mille euro"

Milano, Lucrezia alle prese con gli alti costi degli alloggi

Lucrezia Gori

Lucrezia Gori

Milano, 9 luglio 2022 - Laureata in Psicologia, lavora (a partita Iva) come educatrice per una Fondazione. Tradotto: il suo stipendio è come un’altalena. Mai uguale tra un mese e l’altro. E in ogni caso non sufficiente per aspirare a una casa tutta per sé a Milano, dove anche solo affittare una stanza è impensabile per un giovane lavoratore che guadagni mille euro al mese o giù di lì. Così Lucrezia Gori, professionista di 31 anni, è costretta a vivere con mamma e papà.

Di che cosa si occupa?

"Supporto ragazzini con disturbi dell’apprendimento o con difficoltà cognitive. Un lavoro che mi piace molto ma che purtroppo non mi consente di avere l’indipendenza economica: sono una lavoratrice a partita Iva, come tutti i miei colleghi, e ogni mese il guadagno è legato al numero di ore lavorate. Quindi, nei periodi in cui le scuole sono chiuse, si abbassa molto. Guadagno attorno ai mille euro al mese. Impensabile pensare di andare a vivere da sola in una città come Milano, dove tutto lo ’stipendio’ se ne andrebbe per la casa. È un problema di tanti ragazzi lavoratori: sarà così finché gli stipendi non saranno adeguati al costo della vita".

I suoi colleghi sono nella sua stessa situazione?

"Altroché. C’è un nuovo arrivato, più piccolo di me, che non è riuscito a trovare una soluzione abitativa a Milano. Quindi ha dovuto per forza scegliere un alloggio nell’hinterland e fare il pendolare".

Che cosa chiede alle istituzioni?

"Di aprire gli occhi su questo tema: ci vogliono case accessibili per tutti, a Milano. Non va bene continuare a costruire palazzi di lusso che pochi possono permettersi e non pensare alle famiglie ’normali’ o ai ragazzi che lavorano e che vorrebbero crearsela, una famiglia".

Si concede, ogni tanto, qualche sfizio?

"Sì. Ogni tanto vado a cena con gli amici o ai concerti, l’ultimo quello di Brunori Sas".