
di Elena G. Polidori
Vira sempre più a sinistra il Pd di Elly Schlein che sembra trovare una convergenza con il M5s su temi che diventeranno sempre più caldi come il salario minimo, la difesa del Reddito di cittadinanza, l’abrogazione del Jobs act, la battaglia sull’Autonomia e i tagli alla sanità. Ma prima di poter parlare, a tutti gli effetti, di piattaforme capaci di costruire insieme una opposizione coesa, mancano all’appello alcuni temi, non secondari. Come la guerra, le armi, ma soprattutto quel Jobs Act, firmato da Matteo Renzi, che appare oggi uno degli scogli più importante tra i due partiti, con la segretaria del Pd che non esita a sottolineare: "Su quel tema, dentro il Pd ci sono sensibilità diverse".
Ecco, dunque, che il leader M5s, Giuseppe Conte, annota tuttavia positivamente i passi avanti fatti nel percorso della nuova segreteria, "questi ravvedimenti", li chiama in un’intervista. Ma puntualizza: su molte questioni il dibattito nel Pd "si è appena aperto e vedremo dove approderà". Intanto, all’orizzonte, c’è la prossima legge di Bilancio che si staglia come un vero giro di boa per la maggioranza e su cui Schlein sostiene che "la destra non ha i fondi per mantenere le promesse elettorali" e che bisogna "darsi delle priorità, e oggi la priorità è il sostegno alla sanità pubblica universale, tanto più alla luce dell’inflazione". Parole che si sposano con quelle pronunciate dal leader stellato, che ha parlato di una manovra "lacrime e sangue, proprio mentre la disoccupazione sale, il carovita morde e gli italiani non sanno più come arrivare a fine mese. Zero euro su sanità, investimenti e crescita, un muro di gomma su misure di dignità come il salario minimo e lotta senza quartiere ai più fragili e agli indigenti". A pagarne le conseguenze maggiori, secondo Conte, "sarà senza dubbio il sud del Paese". E sul reddito di cittadinanza, misura di bandiera del M5s, Schlein sostiene che sia stata "scellerata" la scelta di cancellare "l’unico strumento di sostegno al reddito di questo paese". Più delicato il tema delle alleanze tra Pd e M5s, su cui i due leader convergono: "Stiamo lavorando per costruire coalizioni larghe e vincenti. Non vogliamo perdere un minuto in polemiche con le altre forze di opposizione".