Protesta degli studenti La preside nel mirino "Ha chiesto al bidello di pulirle l’auto"

Brescia, la dirigente scolastica nega l’episodio: "Si è offerto lui". Assemblea infuocata, i ragazzi in coro: "Siamo tutti Gerardo"

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di Federica Pacella

All’uscita delle 13, gli studenti e le studentesse del liceo classico Arnaldo di Brescia avevano ancora appiccicati su magliette e zaini i post-it colorati con la scritta a penna ‘Io sono Gerardo’ o nella versione più british ‘I’m Gerry’. "Il collaboratore scolastico più famoso d’Italia", scherza qualcuno, visto che la notizia della protesta in solidarietà di Gerardo ha fatto subito il giro del web. Tutto è iniziato ieri mattina, quando i ragazzi dello storico liceo di corso Magenta, frequentato tra gli altri da Giuseppe Zanardelli, Tito Speri, Camillo Golgi e Mino Martinazzoli, si sono prima riversati nei corridoi, gridando in coro il nome di Gerardo, scandito per sillabe. Poi si sono riversati tutti, lasciando le classi vuote, nel cortile interno, per un’assemblea partecipata anche dai docenti. Una manifestazione inedita, nata dopo che nelle chat di istituto era circolata la notizia che la preside, Tecla Fogliata, aveva chiesto al collaboratore scolastico, Gerardo, di pulirle l’auto. "Alcuni ragazzi lo hanno visto pulire la macchina", spiega uno dei liceali.

Il collaboratore ieri non era presente, pare per motivi famigliari, ma intanto nell’istituto si è sollevata l’indignazione generale per una richiesta ritenuta quanto meno fuori luogo. Fogliata non si è sottratta al confronto ed è intervenuta in assemblea, anche se le sue spiegazioni non sono bastate a convincere i ragazzi. "Non sapeva cosa dire, si è messa a parlare di settimana corta", spiega uno dei presenti. Particolarmente vivace il botta e risposta con una professoressa "Ha accusato il corpo docente di fomentare i ragazzi, ma hanno una testa, non hanno bisogno di essere strumentalizzati", ha replicato secca la docente. Contattata dal Giorno, la preside Fogliata, subentrata all’Arnaldo a settembre e reggente anche a Castelcovati, comune della Bassa bresciana, ha spiegato: "Non ho nulla da dichiarare in quando il fatto non è mai accaduto. C’è stato evidentemente un fraintendimento e una conseguente strumentalizzazione". E ha inoltre affermato di volersi chiarire personalmente con il collaboratore scolastico verso il quale nutre "stima personale e professionale". Stando a una delle tante ricostruzioni fornite dalla preside, sarebbe stato proprio il bidello Gerardo a offrirsi di pulirle il parabrezza della vettura, dopo che lei gli aveva chiesto una spugna. Una vicenda, dunque, che deve essere ancora chiarita.

Secondo il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Giuseppe Bonelli, che ha sentito Fogliata, la dirigente gli ha chiesto un favore, perché il vetro era sporco di resina, ma senza nessuna costrizione.

Un episodio che sarebbe passato inosservato altrove, ma non in un contesto in cui la dirigente è appena arrivata ed i rapporti sono tutti ancora da costruire. In particolare, le tensioni soprattutto con i docenti sarebbero nate già da inizio anno, soprattutto a fronte della volontà della preside di sperimentare la settimana corta, cosa che avrebbe ‘destabilizzato’ gli insegnanti. "È una tempesta in un bicchiere d’acqua", commenta Bonelli, che per la prossima settimana aveva già in agenda un incontro con Fogliata. E gli studenti non escludono una nuova protesta.