Giovedì 25 Aprile 2024

Pronto soccorso, i numeri choc. "Ogni anno 18mila anziani muoiono su una barella"

Il presidente Simeu: "Mancano 5mila medici. Ecco cosa chiediamo al ministro Schillaci". Anelli (Fnomceo): "Indennità per lavoro usurante"

Roma, 19 novembre 2022 - Pronto soccorso: i numeri choc nella denuncia di Simeu (Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza). Il presidente Fabio De Iaco dopo la manifestazione in piazza a Roma consegna al ministro della Salute Orazio Schillaci tre cifre che non hanno bisogno di commenti. Ogni anno in Italia al pronto soccorso vengono curati 800mila pazienti di nessuno, persone che stazionano almeno due giorni. Mentre altri 18mila pazienti deboli, soprattutto anziani, muoiono su una barella dopo 24 ore in attesa di un posto letto. E tutto questo mentre, secondo le stime di Simeu, "mancano 5mila medici".

"Diciottomila pazienti deboli muiono su una barella"

Il presidente De Iaco non usa perifrasi: "Quello dei 18mila anziani che muoiono su una barella, in un corridoio, dopo 24 ore di attesa di un posto letto mi sembra davvero il numero più grave. Questa cosa non è accettabile. Noi cerchiamo di dare un minimo di dignità e privacy, dov'è possibile. Ma il pronto soccorso non dev'essere un posto dove morire".

Quegli 800mila pazienti fantasma

Ancora: su 20 milioni di visite all'anno, sono 800.000 'i pazienti di nessuno' curati ogni anno nei corridoi del pronto soccorso, "persone - chiarisce De Iaco - che non sono destinate ad essere ricoverate ma non trovano risposte sul territorio, pur avendo necessità di assistenza e cura. Restano da noi per un periodo di tempo superiore alle 48 ore".

Che cosa chiede Simeu

"Come si risolve? Non esiste una soluzione magica - mette in chiaroil presidente Simeu -. Noi stiamo chiedendo in via di assoluta urgenza, perché ne abbiamo bisogno stasera, che gli specializzandi vengano compresi negli organici ospedalieri, con tutte le prerogative dei medici dipendenti, dal contratto alle indennità all'assicurazione, riservando poi una quota oraria del loro lavoro alla formazione. Oggi succede ma noi chiediamo che l'adesione non sia più volontaria". Poi una riflessione: "Non siamo abituati a scendere in piazza, a fare proteste perché siamo una società scientifica. Non abbiamo il potere coercitivo dello sciopero. Noi siamo perennemente in urgenza, come i carabinieri. Possiamo solo appellarci agli altri. Per questo ci stiamo associando con i cittadini. Perché abbiamo le stesse richieste".

Anelli (Fnomceo): attività usurante

Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, chiede di "riconoscere come attività usurante la professione dei medici e degli operatori sanitari dell’emergenza-urgenza, ospedaliera e territoriale. E prevedere, per loro, una speciale indennità economica. I pronto soccorso, ricorda Anelli, sono “la trincea del nostro servizio sanitario nazionale”.

Le parole del ministro Schillaci

Parole che si rispecchiano in quelle del ministro della Salute Schillaci. Che si è detto impegnato "a risolvere rapidamente i tanti problemi che affliggono questi lavoratori, ai quali teniamo molto perché sono cruciali per il servizio sanitario nazionale”. 

Pronto soccorso, i numeri choc
Pronto soccorso, i numeri choc