"Prof sospesi, lezioni a rischio. Garanzie ai supplenti o sarà il caos"

Rusconi, capo dei presidi del Lazio: il nodo trasporti non è stato toccato, così la Dad è inevitabile. "La super app? La chiediamo da agosto, la burocrazia del Garante rischia di fermare l’Istruzione"

I trasporti restano uno dei nodi aperti per l'avvio del nuovo anno scolastico

I trasporti restano uno dei nodi aperti per l'avvio del nuovo anno scolastico

Le scuole hanno aperto i portoni da 48 ore. Presidente Rusconi, quali problematiche le sono state segnalate?

"Per ora poco o nulla, ma in questi due giorni abbiamo solo usato la app e il personale entrato era poco – risponde Mario Rusconi, presidente Anp (Associazione nazionale presidi) del Lazio –. Il battesimo di fuoco sarà il 13, se e quando arriverà la piattaforma automatizzata".

Ha dei dubbi che venga consegnata entro quella data?

"Voglio fare le corna, ma non si sa mai. Noi abbiamo chiesto questa super app dai primi di agosto, ma sono sempre sorti problemi. Il ministero ha promesso che invierà la piattaforma per quella data, sarebbe auspicabile qualche giorno prima per preparare gli impiegati. Saranno giorni laboriosi".

Perché c’è stato questo ritardo?

"Il garante per la privacy ha sollevato perplessità sul fatto che i dirigenti possano trattare dati sanitari. Ogni giorno visioniamo e gestiamo le informazioni sensibili di migliaia di studenti disabili, questa obiezione mi pare poco comprensibili. Basta con intralci burocratici che rischiano di fermare la scuola".

Cinque giorni di sospensione per il personale senza Green pass sono sufficienti per trovare i sostituti?

"Assolutamente no. Nel momento in cui viene fermato l’impiegato X o il prof Y, parte la sospensione. Ma per nominare un supplente bisogna sapere per quanti giorni va precettato, e questo è impossibile. Cosa facciamo se il prof sospeso ci ripensa e dopo tre giorni fa il vaccino, ma è già stato chiamato il suo supplente per 20 giorni?".

Cosa chiedete?

"Averela certezza che il supplente venga concesso. O che la sospensione sia di almeno 15 giorni, 5 sono pochi per organizzarsi. Un precario che dice sì alla supplenza, magari rinunciando a due mesi in un’altra città, poi può saltare se il prof ’ravveduto’ rientra dopo poco".

Appare lampante che la didattica è diventata un optional della scuola.

"Non si parla più di formazione degli studenti, che sarebbe il cuore del sistema. La scuola si è tramutata in un lazzaretto".

È stato semplice trovare i ‘verificatori’ del Green pass in questi due giorni?

"Il dramma è in quegli istituti con 12 plessi: bisogna trovare almeno 12 persone e si rischia di entrare in classe a mezzogiorno. Ripeto, noi vorremmo fare scuola, invece tra tablet e smartphone sembriamo una succursale della Sylicon Valley".

I dispositivi per i controlli chi li fornisce?

"Quelli per fortuna le scuole li hanno. Ma se salta la connessione? Facciamo entrare il personale, rischiando noi una multa, oppure teniamo tutti fuori, interrompendo il servizi pubblico?".

E il personale esterno entra senza Green pass.

"Questo non ha senso. Se una scuola ha corsi pomeridiani di teatro o di lingua straniera non curricolare, nell’istituto entrano persone a contatto con gli studenti. Gli esterni devono mostrare il Green pass, ma noi siamo con le mani legate".

La didattica a distanza è inevitabile?

"Sì, appena ci saranno focolai, si passerà a distanza. La Dad era fondamentale quando è scoppiata la pandemia, ora deve essere residuale. Ma serve un piano di investimento per i docenti formandoli all’insegnamento a distanza. Va introdotta la figura del documentarista telematico, per integrare le nozioni scientifiche con la parte video-digitale. I professori devono diventare influencer della didattica".

Quali sono i nodi che, in un anno, non sono stati risolti per quanto riguarda la scuola?

"Il problema grave sono i trasporti. Servono linee dedicate alle scuole nelle grandi città, più controllori sull’uso della mascherina e la distanza, orari scaglionati anche per il mondo del lavoro, non solo a scuola".

Se in una classe sono tutti vaccinati, si può togliere la mascherina. A questo punto si può pensare di evitare la quarantena generalizzata in caso di un positivo?

"Sulla quarantena mi affido al Cts. Sulla mascherina i ragazzi sono felici, è un incentivo a vaccinarsi. I giovani si immunizzano per essere liberi, come andare in discoteca o allo stadio. Ed è giusto".

La Cgil ha fatto un passo indietro sul Green pass, opponendosi alle sanzioni per il personale che resta fuori.

"Al sindacato manca solo di dire ‘un gelato gratuito per tutti’. Se le norme ci sono, vanno rispettate".