«Proposte indecenti dal prof». Il caso scuote Veterinaria

Unicam, il ragazzo ha 22 anni. È un fuori sede: «Ho raccontato tutto»

La sede dell'Unicam a Camerino

La sede dell'Unicam a Camerino

Macerata, 7 dicembre 2014 - <Vorrei evitare di rilasciare qualsiasi tipo di intervista. È stato riportato tutto a chi di dovere>. Così lo studente che con la sua denuncia ha portato alla ribalta un possibile nuovo scandalo a luci rosse all’Università di Camerino. Contattato dal Carlino, il giovane non ha voluto rilasciare dichiarazioni su una vicenda che ora è al vaglio della Procura della Repubblica di Macerata. Intanto, però, emerge qualche nuovo particolare su una brutta storia che, tredici anni dopo il caso Capizzano, sta regalando all’ateneo camerte una nuova e indesiderata ribalta mediatica.

La vicenda finita sul tavolo del procuratore capo Giovanni Giorgio non sarebbe avvenuta a Camerino, ma nella sede distaccata di Matelica, dove è ospitata la Facoltà di Medicina Veterinaria. È qui che un professore associato avrebbe rivolto delle proposte indecenti a un suo allievo, un studente fuori sede di 22 anni. Secondo la denuncia del giovane, il docente avrebbe avanzato delle richieste a sfondo sessuale, con tanto di carezze e toccamenti indesiderati. Un episodio sarebbe stato però registrato dallo studente che avrebbe poi consegnato il file audio alle autorità universitarie che, a loro volta, hanno girato tutto alla Procura maceratese. Secondo indiscrezioni, l’episodio incriminato non sarebbe l’unico con protagonista il professore di Veterinaria.

Le indagini sono ancora in una fase embrionale (l’ateneo ha presentato l’esposto il 4 novembre scorso) e, al momento, non risultano provvedimenti di sospensione o di altro tipo nei confronti del professore. Il rettore Flavio Corradini, anche lui contattato dal Carlino, non ha voluto chiarire se il docente è ancora in servizio o se sono stati presi provvedimenti. «Non ho niente da aggiungere – ha tagliato corto il rettore con tono seccato –. Ho già detto tutto nel comunicato di ieri (venerdì, ndr). Non c’è nulla di più, né nulla di meno». Nella nota, i vertici di Unicam hanno ribadito come «la tutela degli studenti, della loro serenità e della loro salute è al primo posto. L’ateneo ha immediatamente voluto che si accertasse la veridicità dei fatti segnalati, riponendo totale fiducia nell’operato delle autorità inquirenti». Il rettore ha quindi rimandato al codice etico dell’Università di Camerino. Un intero paragrafo è dedicato proprio ad «Abusi e fastidi sessuali».

Nel regolamento si chiarisce che l’Università «non tollera abusi o fastidi di natura sessuale ed assicura alle vittime una sollecita protezione». Fattispecie ancora più grave è quella che vede abusare i professori della propria posizione. «L’esistenza di una posizione non paritaria tra chi molesta e la vittima costituisce elemento aggravante dell’abuso o fastidio sessuale. Considerato il ruolo educativo dell’Università – si legge nel codice etico – assumono particolare gravità gli abusi o i fastidi sessuali da parte di docenti o personale tecnico-amministrativo nei confronti di studenti». Al momento, sembrerebbe però che i presunti abusi non sarebbero legati al superamento o al voto finale di qualche esame.

La vicenda di questi giorni riporta l’ateneo alla bufera di tredici anni fa, quando la notizia dei filmini hard con protagonisti il professore Ezio Capizzano e alcune sue studentesse fece il giro d’Italia. «A me interessavano sempre e solo le donne», ha ironizzato venerdì l’ex docente di Diritto commerciale e agrario. Capizzano fu processato per concussione, corruzione, peculato e violenza sessuale. In primo grado venne assolto, per poi essere condannato in Appello a tre anni e quattro mesi per concussione e violenza sessuale. Sentenza confermata in Cassazione.

re. ma.