Mercoledì 24 Aprile 2024

Processo al ‘Bunga bunga’ Berlusconi assolto per il Ruby ter Il Cavaliere: "Undici anni di fango"

Cade l’accusa di corruzione in atti giudiziari, per il tribunale di Milano il fatto non sussiste "Le Olgettine non erano testimoni da comprare". Karima in aula regala la sua autobiografia alla pm

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di Mario Consani

Milano

"Dio esiste" manda a dire all’ex premier dopo l’assoluzione Marysthell Polanco, l’unica tra le invitate alle "cene eleganti" di Arcore che ieri era in aula. Unica a parte Karima El Mahroug naturalmente, la ex “Ruby rubacuori“ da cui tutto ebbe inizio una vita fa nel 2010, prima che Silvio Berlusconi convincesse il Parlamento che l’allora 17enne marocchina era nipote del presidente egiziano Hosni Moubarak. Questa mattina in un hotel milanese Karima presenterà il suo libro autobiografico già consegnato in anteprima (a favore di telecamere) al magistrato che la accusa, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano.

Tutto è bene quel che finisce bene, dunque. Tutti assolti i 29 imputati di un processo durato (e solo in primo grado) più o meno sei anni. L’accusa è che molte delle ragazze invitate alle serate di Arcore (finite in "bunga bunga") avessero parlato di "cene eleganti" solo in cambio di bonifici da 2.500 euro al mese, contratti tv, case e macchine. Dieci milioni di euro in totale per comprare il loro silenzio, di cui cinque finiti alla stessa Ruby che, hanno ricostruito i pm, spendeva "centinaia di migliaia di euro. Più di così c’era solo da buttare i soldi dalla finestra". Berlusconi si è sempre difeso dicendo invece di aver versato quei soldi per generosità e bontà d’animo a ragazze che avevano avuto la vita "distrutta" dal clamore mediatico.

Ieri in realtà il Tribunale non è nemmeno entrato nel merito, limitandosi a risolvere una questione squisitamente giuridica. In parole povere: perché i reati di falsa testimonianza e corruzione di testimone sussistano, è evidente che debbano esserci prima di tutto dei testimoni. Ma per i giudici, le ormai celebri “olgettine“ (dalla via Olgettina in cui avevano ricevuto casa) in realtà non dovevano essere sentite nei processi come testimoni, perché nei loro confronti già esistevano indizi di reato che avrebbero dovuto farne delle “indagate“. Niente testimoni, niente reati.

E Berlusconi? "Sono stato finalmente assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili - ha scritto - perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte". "Non c’è amarezza, è il nostro sistema giudiziario, abbiamo lavorato con profonda convinzione e le prove dal nostro punto di vista ci hanno dato la convinzione, che rimane, che ci siano state le false testimonianze e la corruzione", ha detto invece il procuratore aggiunto Siciliano.

A tredici anni dall’inizio del caso Ruby, dunque, di definitivo restano l’assoluzione dell’ex premier dall’accusa di prostituzione minorile perché non poteva sapere che Karima non aveva ancora 18 anni, e le condanne di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti che accompagnavano le ragazze al "bunga bunga" di Arcore. Su tutto il resto, compresi la felicità e il naturale sollievo delle giovani imputate, pende ancora il dubbio di altri futuri gradi di giudizio. "Ruby è stata tutta un’invenzione, il mio nome rimane Karima e ora è finito un incubo", ha detto la protagonista. E Polanco: "Vorrei che si scusassero per il fango che ci hanno tirato addosso". Si vedrà.