Mercoledì 24 Aprile 2024

Primo test sui diritti Gasparri ci riprova: una legge per il feto Il Pd: attacco all’aborto

Il ddl prevede di riconoscere capacità giuridica al concepito. La sinistra: "Così l’interruzione di gravidanza diventa illegale". Il senatore: presento la proposta da anni, la 194 va applicata in tutto

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di Elena G. Polidori

Quando si dice il tempismo. Il 13 ottobre, primo giorno della XIX legislatura, stesso giorno in cui è stato eletto il nuovo presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, Forza Italia ha ripresentato il ddl che mira a riconoscere la capacità giuridica al concepito. A depositare il testo del disegno di legge è stato il senatore azzurro Maurizio Gasparri. Il testo non è ancora disponibile, il ddl è da assegnare alla commissione competente, ma sul sito del Senato è già ufficiale l’avvenuto deposito. Il titolo: "Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito", capacità che, secondo le norme vigenti, si acquista dal momento della nascita perché i diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono "subordinati all’evento della nascita".

In sostanza, riconoscere capacità giuridica al concepito comporta che i diritti si acquisiscono già all’atto del concepimento e non solo dopo l’avvenuta nascita. E se un feto ha "capacità giuridica", la sua soppressione può essere tranquillamente equiparata all’omicidio. Dunque, addio legge 194 sul diritto all’aborto. Che nessuno “tocca“, ma che di fatto si aggira, impedendone l’applicazione.

Insorge il Pd: "Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra che dice che non toccherà la 194. Inaudito", ha scritto su Twitter la presidente dei senatori dem Simona Malpezzi. "Si svelano dunque le promesse da mercante di Giorgia Meloni – è invece l’attacco della senatrice Pd Valeria Valente – non serve abrogare o modificare la legge sull’aborto, basta approvare il disegno di legge di FI e riconoscere il diritto alla vita del nascituro per vietare nei fatti la possibilità di abortire. Il contenuto di questo ddl è gravissimo e rivela una volta per tutte la visione della destra della maternità e della libertà e dei diritti delle donne". La deputata dem Ilenia Malavasi promette: "Siamo pronte a dare battaglia in tutte le sedi, dentro e fuori le aule parlamentari".

Replica Gasparri: "Il ddl lo presento all’inizio di tutte le legislature, è un impegno morale che avevo preso con Carlo Casini del Movimento per la vita, che fu a lungo deputato Dc e che è scomparso alcuni anni fa". Dunque, solo un atto di testimonianza? L’obiettivo, spiega Gasparri, è "l’applicazione dell’intera legge 194, che non va abolita, ma che andrebbe rispettata in tutte le sue norme. Parlare della vita sarà lecito o no? Ripresento sempre questa proposta sperando che prima o poi si possa discutere con serenità di questi temi". "Nessuna imposizione – osserva –, ma nessuna fuga davanti a questioni di cui comprendo la rilevanza, la delicatezza e la complessità. La mia speranza è che, come hanno detto più volte Meloni, Tajani, Salvini, si arrivi almeno alla piena e non parziale applicazione della 194". Gasparri, sinora, ha presentato 17 disegni di legge che riguardano diversi temi, dalle "norme di perequazione previdenziale per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico", alle "modifiche al testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici". Proposte che non hanno mai visto la luce. Ora, però, il clima è diverso e in Parlamento c’è la maggioranza giusta per approvare il testo sul "nascituro": basta il presidente di commissione giusto e il gioco sarà fatto...