Giovedì 18 Aprile 2024

Primario morto d'infarto a Taranto. "Giovanni Buccoliero aveva lavorato per 24 ore"

La procura apre un'inchiesta: ipotesi di troppo stress da lavoro. Il medico si è sentito male giovedì in corsia, mentre faceva il giro di visite nell'ospedale di Manduria. La Fnomceo sottolinea la "drammatica carenza di personale" sanitario. Cgil: "Uno scenario da conflitto bellico"

Un medico (Ansa)

Un medico (Ansa)

Taranto, 23 luglio 2022 - Dopo quasi 24 ore di lavoro il dottor Giovanni Buccoliero, 61 anni, è morto: si è accasciato senza vita durante il giro di visite nell'ospedale di Manduria. Alcuni colleghi hanno svelato che il medico aveva coperto il turno di 12 ore martedì sera, e alle 8 del mattino di mercoledì ne aveva iniziato un altro, riuscendo a rientrare a casa solo la sera. Giovedì mattina di nuovo in corsia, ma il suo cuore non ha retto il ritmo di lavoro assurdo: lo ha trovato un infermiere accasciato in bagno, dove si era recato un momento durante le visite. Non sono serviti i tentativi di rianimarlo. Buccoliero lascia una moglie e tre figli.

Intanto i carabinieri hanno acquisito documenti, tabulati, orari e turni di servizio nell'ospedale Giannuzzi di Manduria riferiti all'attività del dottor Buccoliero. È stata avanzata l'ipotesi secondo la quale la morte del professionista possa essere collegata allo stress correlato al lavoro dopo che le organizzazioni sindacali hanno parlato di "turni massacranti" per gli operatori sanitari. L'acquisizione dei documenti è stata disposta dal procuratore di  Taranto, Eugenia Pentassuglia, che ha aperto un fascicolo d'inchiesta.

"È sconcertante l'ipotesi avanzata secondo la quale la morte del collega medico possa essere collegata allo stress correlato al lavoro. Sconcertante sì, ma resta un'ipotesi plausibile se è vero che il collega era al lavoro da 24 ore", ha affermato il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo, sottolineando l'oggettiva carenza di medici e infermieri. Paolo Peluso, segretario territoriale della Cgil Paolo Peluso, denuncia una sanità tarantina "al collasso e la tragica scomparsa di un medico, colpito da infarto mentre era addirittura in servizio all'ospedale di Manduria, conferisce ancora più assurda e insensata violenza ad uno scenario da conflitto bellico". 

È "inaccettabile", scrive la Federazione nazionale Ordini dei medici, esprimendo cordoglio per il collega scomparso. La Fnomceo sottolinea la "drammatica carenza di personale" sanitario e gli errori che l'hanno determinata e la alimentano. Non si può accettare "che siano gli operatori a scontarli con la salute e persino con la vita", ha dichiarato il presidente Fnomceo Filippo Anelli.

Arturo Oliva, presidente Federazione Cimo-Fesmed Puglia, denuncia: "Nel reparto di Buccoliero, con 20 posti letto ordinari e 8 dedicati ai pazienti con Covid, erano rimasti solo 5 medici in servizio, costretti a turni di lavoro massacranti, senza la possibilità di andare in ferie o di riposarsi adeguatamente per poter assicurare il servizio". Il sindacato "per ricordare il dottor Buccoliero" ha proposto "al presidente dell'Ordine dei medici di Taranto, Cosimo Nume, di invitare tutti i colleghi a lavorare con il lutto al braccio, nella speranza che quanto successo non accada mai più".  

In una lettera aperta al governo e alla politica, l'Anaao Assomed, sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale, chiede che "gli ultimi atti di Governo e Parlamento siano anche per la sanità e per i medici e dirigenti sanitari", ricordando "l'ennesimo collega è caduto 'sul campo'" all'ospedale Giannuzzi di Manduria.