Alpini e molestie, il coraggio di Raffaela: "Prima le frasi oscene poi inseguita"

Il racconto della 19enne bolognese. "Un 50enne ha schiaffeggiato me e il mio amico. Denuncerò tutto alla polizia, gli agenti hanno visto tutto"

Raffaella Vitiello, 19 anni, vive e lavora a Bologna

Raffaella Vitiello, 19 anni, vive e lavora a Bologna

Bologna, 11 maggio 2022 - Raffaela ha deciso di metterci il nome, ma soprattutto la faccia. Perché "non sono io quella che deve vergognarsi, ma lui..". Lui è un alpino di una cinquantina d’anni che "mi ha seguita, molestata e schiaffeggiata" lo scorso sabato a Rimini durante l’Adunata nazionale delle ’penne nere’. Ha solo 19 anni Raffaela Vitiello, vive e lavora a Bologna. È una delle tante donne (sono già quasi 200) che hanno segnalato gli episodi di molestie subite al collettivo femminista riminese ’Nonunadimeno’.

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Come mai si trovava a Rimini sabato?

"Io, la mia migliore amica e un nostro amico, visto che eravamo liberi da impegni, avevamo deciso di fare un giro a Rimini e trascorrere la serata. Abbiamo scelto di prendere il treno, ma i problemi con gli alpini sono cominciati già lì...".

Intende a bordo del treno?

"Sì. Era pieno di alpini, e le battute si sono sprecate. Ma il peggio è arrivato dopo. Siamo arrivati alla stazione di Rimini intorno alle 17.30, da lì ci siamo diretti a piedi verso la zona mare e lungo la strada, in una decina di occasioni almeno, alcuni alpini si sono avvicinati a noi e hanno molestato sia me che la mia amica".

Che cosa intende, esattamente, per molestie?

"Sguardi ammiccanti, frasi oscene. Ma il fatto più grave, che mi ha spinto a segnalare al colletttivo ’Nonunadimeno’ quello che mi era capitato, è avvenuto alla sera intorno alle 21.30. Eravamo nella zona del porto, stavo per attraversare la strada sulle strisce pedonali, i miei amici erano poco più avanti, quando dall’altra vedo un alpino fissarmi e poi correre verso di me".

E dopo?

"Noi ci siamo allontanati, ma lui ha cominciato a seguirmi. E dopo un po’ non era più solo. Insieme a lui c’era un altro, sempre con il cappello da alpino. Vista la situazione di pericolo, il mio amico si è messo a camminare dietro di me. Voleva proteggermi. Ma l’alpino si è scagliato contro di lui".

Vuole dire che l’ha picchiato?

"Sì, l’ha aggredito, ed è arrivato anche l’altro a dargli manforte. Io e la mia amica abbiamo cercato di dividerli. Io urlavo all’alpino che stava picchiando il mio amico: Ma come permetti? Che problemi hai? Hanno continuato ad azzuffarsi e lui mi ha dato uno schiaffo. È stato così violento che mi ha fatto cadere a terra".

A quel punto lei e i suoi amici avete chiamato la polizia?

"Non c’è stato bisogno, perché la polizia era già lì mentre accadeva tutto questo. Sono passate varie volanti, una di loro si è fermata e gli agenti sono scesi e hanno chiesto i documenti a tutti, me compresa. Ho cercato di spiegare loro la situazione, e mi hanno detto che se volevo avevo 90 giorni di tempo per presentare la denuncia".

Lo farà? Sporgerà denuncia?

"Mi sono rivolta all’associazione ’Nonunadimeno’ quando ho letto sui social le segnalazioni di altre donne. L’ho fatto per raccontare quello che mi era successo e chiedere all’associazione qualche consiglio. Ma poi ieri sera ho saputo che una ragazza, anche lei vittima delle molestie degli alpini, è andata a denunciare tutto ai carabinieri. Ha fatto bene, e a questo punto credo proprio che lo farò anche io. Sì, denuncerò tutto. È giusto farlo".