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Bologna, 11 maggio 2022 - Raffaela ha deciso di metterci il nome, ma soprattutto la faccia. Perché "non sono io quella che deve vergognarsi, ma lui..". Lui è un alpino di una cinquantina d’anni che "mi ha seguita, molestata e schiaffeggiata" lo scorso sabato a Rimini durante l’Adunata nazionale delle ’penne nere’. Ha solo 19 anni Raffaela Vitiello, vive e lavora a Bologna. È una delle tante donne (sono già quasi 200) che hanno segnalato gli episodi di molestie subite al collettivo femminista riminese ’Nonunadimeno’. Leggi anche: Alpini e molestie, 500 segnalazioni a Rimini - Petizione Alpini, 11mila firme in 12 ore per sospendere l'Adunata Come mai si trovava a Rimini sabato? "Io, la mia migliore amica e un nostro amico, visto che eravamo liberi da impegni, avevamo deciso di fare un giro a Rimini e trascorrere la serata. Abbiamo scelto di prendere il treno, ma i problemi con gli alpini sono cominciati già lì...". Intende a bordo del treno? "Sì. Era pieno di alpini, e le battute si sono sprecate. Ma il peggio è arrivato dopo. Siamo arrivati alla stazione di Rimini intorno alle 17.30, da lì ci siamo diretti a piedi verso la zona mare e lungo la strada, in una decina di occasioni almeno, alcuni alpini si sono avvicinati a noi e hanno molestato sia me che la mia amica". Che cosa intende, esattamente, per molestie? "Sguardi ammiccanti, frasi oscene. Ma il fatto più grave, che mi ha spinto a segnalare al colletttivo ’Nonunadimeno’ quello che mi era capitato, è avvenuto alla sera intorno alle 21.30. Eravamo nella zona del porto, stavo per attraversare la strada sulle strisce pedonali, i miei amici erano poco più avanti, quando dall’altra vedo un alpino fissarmi e poi correre verso di me". E dopo? "Noi ci siamo allontanati, ma lui ha cominciato a seguirmi. E ...
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