Martedì 23 Aprile 2024

Prima gli italiani: arrestata sindaca leghista "Gamberi agli amici, avanzi per gli stranieri"

Scandalo nel Vercellese, riservava alle famiglie preferite le confezioni con il cibo più pregiato. Penalizzati gli anziani. Ex assessore nei guai

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di Viviana Ponchia

I figli e i figliastri. I pacchi di serie A e quelli ’per sfigati’ rifilati a stranieri e anziani non autosufficienti. Lo slogan leghista ’prima gli italiani’, secondo l’accusa, è stato applicato alla lettera per la spesa alimentare dei bisognosi di San Germano Vercellese. Mazzancolle ai benestanti, ai poveracci gli avanzi. La sindaca Michela Rosetta, 53 anni, salviniana di ferro, ieri è stata messa ai domiciliari insieme a un consigliere comunale, l’ex assessore Giorgio Carando. Il pm Davide Pretti ha disposto altre tre misure cautelari: per Maurizio Bosco, consigliere comunale ed ex vicesindaco è stato disposto l’obbligo di firma, stesso provvedimento per un dipendente comunale di 62 anni e un altro cittadino di 49.

I reati ipotizzati vanno dal peculato al falso materiale e ideologico, dall’abuso d’ufficio alla discriminazione razziale: è sembrata pura cattiveria punire con un rifornimento di prosciutto una cittadina musulmana che chiedeva di non avere cibo contrario alla propria religione. E poi spedirla al fondo della lista delle famiglie da aiutare. Non è la prima volta che la signora Rosetta supera in coerenza il maestro con cui appena può si fa fare un selfie. In passato si era fatta notare rifiutandosi di pagare il funerale di un giovane nigeriano morto sotto a un treno e rimasto in obitorio per mesi. Aveva anche negato parco giochi e mensa scolastica ai figli dei genitori che evadono le tasse, soprattutto immigrati inadempienti sul fronte Tari e Tasi, perché "le imposte servono a finanziare i servizi e chi non le paga non ne ha diritto".

Solo il Tar, chiamato a pronunciarsi su ricorso dei radicali dell’associazione Adelaide Aglietta, era riuscito a fermarla quando voleva dare multe fino a 5mila euro a chiunque avesse affittato immobili agli stranieri. Poi arriva il Covid, arrivano i fondi del governo. E a settembre una dipendente comunale si accorge di quelle strane fatture per la spesa agli indigenti: 128 euro per 11 chili di mazzancolle dell’Ecuador, 54 euro per le capesante. Niente di illegale, ma non beni di prima necessità. E come sono stati distribuiti?, si domandano in paese. Dare pesce pregiato ai poveri potrebbe essere una scelta popolare o populista, nel dubbio alla prefettura e ai carabinieri di Vercelli viene chiesto di fare luce sugli originali acquisti della sindaca durante la pandemia.

Accertamenti, tra febbraio e novembre, fatti anche con l’aiuto di microspie e intercettazioni telefoniche. Quello che si sente dentro il magazzino dove è custodito il cibo è odioso. Sindaca e consigliere vengono pizzicati mentre ammettono di fare ’figli e figliastri’ e decidono a chi tocca il ’pacco da sfigati’. Con questo sistema basato sulla simpatia restano fuori anziani non autosufficienti con redditi modestissimi, mentre gente al di sopra dei 7mila euro fissati come reddito minimo per il sostegno si prende la dose gourmant. A quel punto si contesta anche il pesce tropicale, il consigliere Carando viene accusato di avere fatto la spesa direttamente in magazzino per sé e famiglia, saltano fuori irregolarità sull’acquisto di 2mila mascherine comprate da una ditta campana legata per ragioni professionali allo stesso consigliere, anche se in Comune era arrivato un preventivo più vantaggioso. Dalla mazzancolla all’ex Chiesa del Loreto, sottoposta a vincolo da parte della soprintendenza ai beni culturali, il passo è breve. Fu abbattuta su disposizione della sindaca (con Carando assessore) per ’ragioni di sicurezza’ dopo il presunto sbriciolamento di parte della facciata. Si è scoperto invece che il crollo era stato appositamente procurato in accordo con la ditta incaricata della demolizione.